Invisibile agli occhi di un quartiere intero, Ettore è stato trovato morto, nel suo letto, da solo”. La sua storia, raccontata dalla Caritas di Roma, è il risultato di un’emergenza a cui tanti anziani vanno incontro raggiunta la massima età: la solitudine. “Abbiamo conosciuto Ettore il 26 febbraio e qualche settimana dopo è iniziata l’emergenza Covid-19 con relativo lockdown”, racconta la Caritas in una nota. “Durante quell’incontro ci ringraziò della visita ma ribadì più volte di non aver bisogno di nulla e di essere in grado di cavarsela da solo”, si legge. Poi, grazie agli sforzi degli operatori, si cominciano a stringere i primi contatti. Durante il lockdown hanno cercato di contattarlo, più volte, sia al cellulare sia andandolo a cercare nel quartiere, dove preferiva “girovagare in libertà”. Poi, il 10 giugno, la consueta citofonata senza risposta presso la sua abitazione ha mosso l’operatrice della Caritas a fare una ricerca più approfondita. “L’ha cercato per il quartiere ma nessuno sembrava vederlo da giorni”, continua la nota. “Ci siamo allarmati anche se tutti, compreso il portiere dello stabile, continuavano a sminuire la sua ‘assenza’”. Poi, è arrivata la scoperta. Al suo funerale, qualche giorno dopo, non si è presentato nessuno: né amici, né parenti.

Come Ettore sono tanti gli anziani che vivono da soli e che spesso vengono dimenticati dalle proprie famiglie. Durante il lockdown, a causa della paura del virus, questo problema è diventato ancora più grande, tanto da spingere molte associazioni di quartiere a collaborare per portare almeno la spesa a domicilio, quando possibile. La Caritas di Roma offre servizio d’assistenza agli anziani già da molto tempo, ricalcando la linea della Chiesa che dedica loro molte iniziative sociali. L’ultima tra le più grandi, a gennaio, con il primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani a cui è intervenuto anche Papa Francesco: “La vecchiaia non è una malattia, è un privilegio”, disse. Secondo il Pontefice è importante ricordarsi di includere gli anziani “nei nostri orizzonti pastorali e a considerarli, in maniera non episodica, come una delle componenti vitali delle nostre comunità”. Tornando a parlarne dell’argomento all’Angelus, il Papa ha anche sottolineato che “la solitudine degli anziani, lasciati soli, come se fossero materiale di scarto, è un grande male dei nostri tempi in cui la vita dei figli e dei nipoti non si fa dono per loro”.

Secondo gli ultimi dati Istat disponibili gli anziani in Italia che vivono da soli sono il 38,2%. Di questi quasi la metà sono donne. Per loro il confinamento causato dall’emergenza coronavirus è stato più duro che per altri. D’aiuto per una buona parte di loro, secondo quanto riporta l’istituto di statistica, sono stati terrazzi e balconi, mentre solo per una piccola minoranza, il 12%, un po’ di conforto l’ha dato avere un cane in casa che tenesse compagnia.

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