Comincia la settimana-chiave per Alex Zanardi: la terza notte al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena è trascorsa ancora in condizioni stabili. Il campione paralimpico prosegue il lento recupero dai gravi traumi dell’incidente in handbike a Pienza, iniziato dopo l’intervento neurochirurgico. “La notte tra domenica e lunedì è passata tranquilla, siamo fiduciosi. Il percorso non sarà breve, avremo bisogno di tempo per valutare Zanardi nelle prossime settimane”, ha detto il responsabile dell’emergenza-urgenza dell’ospedale Le Scotte di Siena, Sabino Scolletta, parlando ad Agorà, in onda su Rai 3. Già i prossimi giorni però saranno decisivo: importante, spiegano i medici, è che si mantenga la stabilità delle condizioni cliniche. Intanto oggi sono in corso nuovi interrogatori per ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente in cui è rimasto gravemente ferito Zanardi e le modalità di svolgimento di ‘Obiettivo Tricolore’.

Venerdì pomeriggio l’impatto con il camion sulle strade di Pienza, dove Zanardi stava correndo con la sua handbike una tappa della staffetta Obiettivo Tricolore. Trasportato con l’elisoccorso al policlinico universitario senese, Zanardi è stato operato alla testa e ricoverato nel reparto di terapia intensiva. “Rimangono stabili le condizioni cliniche. La terza notte di degenza in terapia intensiva è trascorsa senza variazioni. Le condizioni cliniche rimangono quindi invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici mentre resta grave il quadro neurologico“, si legge nel bollettino delle 12 dell’atleta paralimpico. “Il paziente – ricorda il comunicato – è sedato, intubato e ventilato meccanicamente e la prognosi è riservata”.

Scolletta, intervistato anche da Sky Tg24, ha spiegato che sono “buoni i parametri cardiovascolari, respiratori e metabolici”, ma “serve cautela, il cambiamento potrebbe essere repentino”. Da oggi i medici, riuniti in equipe multidisciplinare, fanno le valutazioni necessarie per decidere se è possibile già nei prossimi giorni sospendere la sedazione. Arrivare al risveglio permetterebbe di valutare il danno neurologico. Scoletta ha aggiunto: “Risveglio? Pensiamo più nei prossimi giorni che nelle prossime ore. Al cervello serve tempo e riposo“.

I nuovi interrogatori per ricostruire la dinamica
L’attenzione della Procura che coordina le indagini si è concentrata da ultimo sugli eventuali permessi richiesti per lo svolgimento della staffetta. Nuovi interrogatori sono in corso, apprende l’Adnkronos, per ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente in cui è rimasto gravemente ferito Zanardi e le modalità di svolgimento di ‘Obiettivo Tricolore’, la staffetta di ciclisti paralimpici promossa dal progetto ‘Obiettivo 3’, fondato dallo stesso ex pilota di Formula 1.

Gli aspetti logistici sono stati già al centro degli interrogatori di sabato scorso. Le persone che sono state già ascoltate e quelle sentite oggi non risultano indagate: sono testimoni informati dei fatti. Al momento l’unico indagato (“un atto dovuto”, ha precisato la Procura) è Marco Ciacci, 44 anni, residente a Castelnuovo Berardenga, autotrasportatore, l’autista del tir contro cui ha sbattuto Zanardi. Gli interrogatori degli investigatori dei carabinieri, guidati dal maggiore Roberto Vergato, puntano anche a far luce completamente sulle cause per cui Zanardi ha perso il controllo della sua handbike in curva.

Il testimone: “Non aveva lo smartphone in mano”
“Me lo ricordo perfettamente”. Alessandro Maestrini, il giornalista di Perugia che con la sua videocamera stava seguendo e riprendendo Alex Zanardi lungo le strade di Pienza, ne è certo: “Lo smartphone era nel suo alloggiamento di sicurezza sulla bici e lui stava guidando regolarmente con due mani. Non faceva alcun video, non aveva il telefonino in mano”, ha raccontato al Corriere della Sera. Una circostanza confermata anche dagli inquirenti, che hanno smentito l’ipotesi circolata nella mattinata di domenica. L’esatta dinamica dell’incidente dell’ex campione di Formula 1 è custodita proprio negli ultimi secondi del video girato da Maestrini, ora in mano alla Procura di Siena: analizzando quella sequenza si potrà capire come Zanardi abbia il perso il controllo della sua handbike invadendo la corsia opposta, dove arrivava il camion.

Intervistato dal Corriere, il giornalista Maestrini ha raccontato le circostanze in cui si stava svolgendo la tappa della staffetta Obiettivo Tricolore. “La strada non era chiusa al traffico. La comitiva dei ciclista era preceduta da un’auto della polizia locale. A bordo ho visto una persona che faceva cenno con il braccio di rallentare ai veicoli che arrivavano dal senso opposto”. Infatti, anche l’autista del camion “stava procedendo lentamente nella sua corsia”, ma “non poteva evitare l’impatto“. L’unica stranezza rilevata da Maestrini è “un movimento anomalo” della ruota sinistra. Poi l’handbike si è ribaltata sul lato sinistro ed è avvenuto l’impatto. L’ultima parte della sua testimonianza parla delle “urla di dolore di Zanardi, poi quelle disperate della moglie”. I soccorsi sono arrivati velocemente, in circa dieci minuti, ricorda Maestrini.

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