Incinta, uccisa a coltellate e trovata appesa a un albero. Il Sudafrica è sconvolto dall’uccisione della 28enne di colore Tshegofatso Pule, sparita il 4 giugno e ritrovata cadavere ieri vicino a Johannesburg. Era incinta di otto mesi e il portavoce della polizia, Capt Kay Makhubele, ha dichiarato che è stata aperta un’inchiesta per omicidio. Su Twitter, già nei giorni scorsi, era stato creato l’hashtag #JusticeForTshego per avere notizie sulla sua scomparsa e i cittadini sollecitano via social le forze dell’ordine a trovare il colpevole, ma si chiedono anche se il sistema garantirà davvero giustizia. In Sudafrica la violenza sulle donne è un’emergenza sociale di prim’ordine e lo scorso anno il presidente Cyril Ramaphosa ha dichiarato che il Paese è “uno dei luoghi più pericolosi al mondo in cui essere una donna”. Guardando alle statistiche sulla criminalità pubblicate lo scorso anno, nel 2017 sono state uccise 2.930 donne: in pratica, un omicidio ogni tre ore.

(Nella foto le proteste a Cape Town dopo la morte dei George Floyd)

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