Ammontano a 19,9 miliardi totali, con un incremento del 3,4% rispetto al 2018, le risorse recuperate lo scorso anno grazie alle attività ordinarie e alle misure straordinarie di contrasto all’evasione fiscale. Che però sottrae alle casse dello Stato molto di più, oltre 100 miliardi l’anno. Quest’anno, causa Covid, i dati non sono stati annunciati dall’Agenzia delle Entrate a marzo ma sono riportati in uno degli allegati al Documento di economia e finanza.

Le Entrate hanno riscosso quasi 17 miliardi dalle ‘ordinarie’ attività di controllo, circa il 4% in più rispetto al 2018 (16,2 miliardi). Di questi, 11,7 miliardi derivano dai versamenti diretti su atti emessi dall’Agenzia, 2,1 sono frutto dell’attività di promozione della compliance (+18%) e 3 miliardi il recupero derivante dalla riscossione coattiva di competenza, in calo del 4%.

Dalle misure straordinarie introdotte o prorogate dal governo gialloverde invece sono arrivati 3 miliardi: solo 2,1 miliardi (-19% rispetto al 2018) dalla rottamazione delle cartelle e 900 milioni dalla definizione agevolata. I proventi però, almeno in teoria, continueranno a rimpolpare le casse pubbliche anche in futuro visto che la rottamazione ter consentiva di rateizzare il dovuto su cinque anni,

Sulla base degli ultimi dati disponibili relativi al 2017, ricorda il governo nel Programma di stabilità, l’evasione tributaria e contributiva è stata stimata in 109,6 miliardi di cui 97,9 di tributi. In media, nel periodo 2015-2017, l’evasione tributaria e contributiva è stata pari a 108,2 miliardi.

Per contrastare l’evasione il governo Conte 2 ha previsto nell’ultima legge di Bilancio disposizioni di contrasto alle frodi e agli illeciti fiscali in materia di Iva e accisa nel settore dei carburanti, norme per contrastare le indebite compensazioni di imposta (la compensazione di crediti superiori a 5.000 euro può essere realizzata solo previa presentazione della dichiarazione annuale dalla quale emerge il credito e mediante la presentazione telematica del modello F24) e disposizione contro l’illecita somministrazione di manodopera. In particolare, per gli appalti e subappalti di opere ad alto contenuto di manodopera, è introdotto il meccanismo del reverse charge.

Ci sono poi misure di incentivo all’uso dei pagamenti elettronici in settori in cui il contante è ancora troppo diffuso, attraverso la riduzione del limite massimo di utilizzo del contante (che scenderà da 3.000 a 2.000 euro da luglio 2020 e a 1.000 euro da gennaio 2022), la possibilità di godere di alcune detrazioni solo se la spesa viene fatta con strumenti di pagamento tracciabili, la lotteria dei corrispettivi che è stata però rinviata causa emergenza Covid e un bonus per chi paga con carte per cui erano stati stanziati 3 miliardi che sono tuttavia stati usati come coperture per il decreto Rilancio.

Articolo Precedente

Intesa-Ubi, Antitrust: “Allo stato fusione non autorizzabile, rafforza posizione dominante. Cessioni a Bper non risolvono le criticità”

next
Articolo Successivo

Pil, in caso di seconda ondata per l’Ocse crollo del 14%. “Rafforzare reddito di cittadinanza, ma ora digitalizzazione e riforme strutturali”

next