“Da Palazzo Chigi temporeggiano e allora andiamo da soli”. Suona più o meno così il ragionamento del governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, che sabato ha firmato un’ordinanza senza aspettare il nuovo decreto del presidente del Consiglio per la Fase 2: dopo giorni di polemiche e pressioni sul governo, da lunedì le fabbriche del distretto tessile di Prato e Santa Croce sull’Arno, nel Pisano, riaprono seppur a metà.

I lavoratori potranno solo occuparsi della manutenzione dei macchinari, della gestione della merce in magazzino e della conservazione di tessuti e scarti di lavorazione. Tutto, ovviamente, rispettando le norme di sicurezza. Per riaprire completamente le 2.800 fabbriche del settore tessile (il 30% del Pil toscano) però sarà necessario un decreto del governo che allenti le misure di lockdown delle scorse settimane. “È un passo avanti dopo le richieste dei giorni scorsi – esulta il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni – ora ci attendiamo che il governo ci venga incontro prima del 4 maggio”.

L’ordinanza della Regione Toscana però non è piaciuta per niente ai distretti tessili di Biella e Como che sono stati presi di sorpresa da quello che viene definito un “ribaltone”. Giovedì, infatti, le aziende piemontesi avevano riaperto per sole 12 ore grazie a un accordo con la prefettura, dopo che gli industriali di Prato e lo stesso Rossi erano intervenuti per denunciare la diversità di trattamento: “Qualcuno ci spieghi perché Biella sì e Prato no”, aveva ammonito Rossi. E così, come ha scritto La Stampa, è dovuto intervenire addirittura il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per far rispettare il decreto del governo e far chiudere le fabbriche di Biella dopo mezza giornata.

L’Unione Industriale Biella non ha ancora preso posizione ufficiale sulla riapertura di Prato ma nelle prossime ore proverà a capire come muoversi per seguire l’esempio della città toscana. Gli industriali toscani invece esultano a metà: “Un atto positivo che ci aiuterà senz’altro a prepararci al vero rientro in azienda – dice il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, Francesco Marini – Qualcosa potremo intanto fare ma quello che aspettiamo è la vera ed effettiva riapertura”.

L’ordinanza del governatore Rossi che entrerà in vigore lunedì prevede la riapertura delle fabbriche del settore tessile con due obiettivi ufficiali: “Evitare che i tessuti di origine animale e naturale possano marcire ed evitare che gli scarti di lavorazione possano contaminare i luoghi produttivi”. Ma sarà anche l’occasione per “mettere la tuta e scaldarci” in attesa del decreto del governo, dice il sindaco di Prato Biffoni. Non sarà una riapertura completa e chi ci proverà a farlo sarà pesantemente sanzionato: “Vigileremo sulle norme di sicurezza e su chi proverà a fare il furbo”, avvisa la sindaca di Santa Croce, Giulia Deidda. Sarà obbligatorio l’uso delle mascherine, la distanza di 1,82 metri, la sanificazione degli spazi e i turni scaglionati.

La parziale riapertura delle fabbriche di Prato è il primo risultato di una lunga battaglia degli industriali toscani contro il lockdown deciso dal governo. Secondo Confindustria Toscana Nord, per ogni giorno di chiusura si stima una perdita di 20 milioni di euro. E così da settimane gli industriali toscani hanno iniziato a fare pressioni sulla Regione e sul governo per far ripartire il settore manifatturiero: a Pasqua erano arrivati persino a issare la bandiera a mezz’asta in segno di lutto e negli ultimi giorni 256 imprenditori di Prato avevano inondato di Pec la prefettura annunciando un’azione di “disobbedienza civile” per riaprire subito.

Una provocazione caduta nel nulla anche per i serrati controlli delle forze dell’ordine. Il sindaco Biffoni ha scritto più volte al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e nelle ultime ore Rossi ha chiamato il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, per provare a fare breccia nel governo: niente da fare, al momento la data resta quella del 4 maggio. E così è stata presa la decisione di firmare la nuova ordinanza.

Twitter: @salvini_giacomo

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