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Coronavirus, i parenti la credono morta ma è viva e si sveglia dopo un mese: scambio di persona in Ecuador. “Abbiamo le ceneri di uno sconosciuto”

Il parente chiamato per il riconoscimento è stato tenuto a distanza: "Aveva i suoi capelli e la sua pelle, ma non sono riuscito a vederla in volto". Adesso i parenti chiedono un risarcimento

di F. Q.

Per un mese, la famiglia di Alba Maruri l’ha creduta morta. A 74 anni, si è ammalata di coronavirus ed era stata ricoverata nell’ospedale di Guayaquil, in Ecuador, dove è stata dichiarata morta il 27 marzo. Hanno cremato le ceneri pianto il lutto. Poi, il 23 aprile, nello stesso ospedale una donna si è svegliata dal coma e ha chiesto di contattare la famiglia. Quando gli infermieri hanno sentito il suo nome non volevano crederci: Alba Maruri.”È un miracolo – ha raccontato la sorella – Per quasi un mese abbiamo pensato che fosse morta”.

L’incredibile storia dello scambio di persona è stata raccontata da un quotidiano locale, El Comercio. L’ospedale si è scusato che all’epoca la confusione per l’emergenza era troppa e quindi è stato fatto un errore. In realtà era stato chiamato un familiare per il riconoscimento, ma tenuto a distanza per il rischio di contagio: “Avevo paura di vederla in faccia“, ha raccontato il nipote ad AFP. “Ero a un metro e mezzo di distanza. Aveva gli stessi capelli, lo stesso tono di pelle”. Adesso i familiari quindi si trovano con delle ceneri di uno sconosciuto: per questo chiedono il risarcimento del danno subito e il rimborso del costo della cremazione.

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