Centodue contagi e due decessi dall’inizio di aprile a Brindisi, 47 ospiti infetti e tre morti a Canosa e 57 anziani positivi a Torremaggiore. Dodici decessi nella Rsa La Fontanella di Soleto, nel Leccese, dove per alcuni giorni, tra ammalati e assenti, la presenza di operatori sanitari è stata ridotta al minimo. Sgranando il rosario dei contagi in Puglia, alla fine nelle case di riposo per anziani se ne contano circa 800. Su per giù un caso accertato di coronavirus su 4 in regione, dove ci sono 3.258 infetti, è in una residenza per anziani. E la task force non ha ancora completato gli accertamenti.

Lopalco: “Maggior parte dei casi in Rsa” – Ma a confermare l’incidenza è l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, chiamato dal governatore Michele Emiliano a guidare la struttura che sta coordinando la lotta alla pandemia: “La maggior parte dei casi che stiamo segnalando riguarda positività nelle Rsa e la maggioranza di questi sono asintomatici, per questo ora non vediamo molti ricoveri”. Ma da alcuni giorni quella epidemiologica non è l’unica indagine in corso. Le procure di Bari, Trani e Lecce sono al lavoro per comprendere come il virus si sia infilato in oltre una trentina di case di riposo da nord a sud della Puglia. E anche i pm di Brindisi e Foggia, guidati da Antonio De Donno e Ludovico Vaccaro, stanno valutando se aprire fascicoli e delegare a Nas e Guardia di finanza inchieste su come siano state gestite le strutture da quando è scattato l’allarme per il diffondersi della pandemia.

Il Nord Barese – La magistratura tranese, coordinata dal procuratore Renato Nitti, ha già fatto acquisire dagli investigatori parte della documentazione negli uffici della Asl Bat e nella sede di via Gentile della Regione Puglia. Sotto la lente dei pm ci sono i 46 casi registrati – 37 pazienti e 9 operatori – nell’Opera Don Uva di Bisceglie, la Rssa Opere Pie Riunite Bilanzuoli-Corsi Falconi-Ciani di Minervino Murge con 40 casi positivi (30 ospiti e 10 tra operatori e religiosi) e la Rssa San Giuseppe di Canosa di Puglia, dove sono stati accertati 47 contagiati e tre decessi.

Il Focolare di Brindisi – Nel Brindisino, dove al momento non ci sono inchieste aperte, l’attenzione è tutta concentrata sulla Rssa Il Focolare nella città capoluogo, gestita dal gruppo Ideass. Nella struttura si contano 102 casi – 59 tra gli ospiti e 43 operatori – e si è registrato il decesso di un 90enne con tampone positivo. Accertamenti anche su una seconda vittima, il cui test aveva dato esito dubbio. La casa di riposo, dopo la scoperta dei primi casi e visto l’alto numero di contagi tra i dipendenti, è stata commissariata dalla Regione su richiesta dell’Asl e all’interno è attiva un’equipe medica che sta assistendo i circa 80 anziani ospiti. Negli scorsi giorni Ideass si è difesa in una lunga nota rivendicando di aver preso ogni precauzione fin dall’inizio della pandemia e gettando la palla nel campo della Asl per i ritardi sui tamponi. E, a quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, a marzo un ospite, dopo essere stato ricoverato nell’ospedale Perrino, è rientrato in struttura, già chiusa alle visite, senza essere sottoposto a tampone, manifestando sintomi nei giorni successivi.

Lecce, il focolaio di Soleto – Tra le prime Rsa pugliesi ad essere colpite dal virus c’è stata la casa di riposo La Fontanella di Soleto, nel Salento. Un vero e proprio focolaio con 12 decessi e decine di anziani infetti, molti dei quali ricoverati con sintomi gravi. La procura di Lecce si è mossa per verificare il rispetto delle linee guida, ma non solo. Al vaglio dei pm salentini c’è anche la gestione nei primi giorni in cui gli ospiti hanno manifestato sintomi. Tra assenze e malattia, gli anziani della La Fontanella hanno avuto un’assistenza minima per circa 48 ore. Poi l’intervento del sindaco e della Asl ha riportato la situazione nella normalità.

I casi a Bari e Foggia – Quattro sono invece le case di riposo sotto osservazione da parte della procura di Bari. Il procuratore aggiunto Roberto Rossi ha disposto l’acquisizione di documenti negli uffici della Asl e nelle strutture Don Guanella (12 ospiti infetti), nella Rssa Villa Giovanna di Bari, dove in 25 hanno contratto il virus e ci sono video del 17 marzo che ritraggono operatori e anziani ballare sui balconi senza protezioni, oltre che nel centro Nuova Fenice di Noicattaro (25 casi) e nel centro di riabilitazione Giovanni Paolo II di Putignano, dove i contagi sono 22. I pm vogliono si stanno concentrando sulle misure di prevenzione e di sicurezza sanitaria per evitare la diffusone del contagio e sulla dotazione di dispositivi di protezione fornita a ospiti e personale. Nel Foggiano sono invece tre i centri più colpiti: il San Raffaele di Troia, la Girasole di Bovino e il Sacro Cuore di Torremaggiore. Nella prima struttura si sono registrati una ventina di casi, oltre 40 nella seconda e 57 nella terza.

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