I casi di coronavirus nel mondo sono oltre 2,1 milioni, la metà dei quali solo in Europa e nel mondo le vittime sono più di 140mila, di cui più di 90mila nel nostro continente. Se il picco dei contagi sembra essere passato, i timori ora sono per il futuro, non solo per il rischio di una seconda ondata di casi ma anche per le incertezze legate all’immunità del virus. Per questo preoccupa quanto sta accadendo in Corea del Sud (229 vittime e oltre 10mila contagi), dove le autorità sanitarie locali hanno fatto sapere che 141 persone giudicate completamente guarite sono risultate poi di nuovo positive al virus e, sottolineano, tra queste 34 sono ventenni.

In Spagna continua a salire il numero delle vittime che ora superano le 19mila e negli Stati Uniti i morti nelle ultime 24 ore sono più di 2500. In totale sono più di 30mila. Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, nonostante Trump prema per riaprire, ha esteso le chiusure delle attività non essenziali fino al 15 maggio. Il Belgio invece è il primo Paese al mondo per decessi rispetto alla popolazione (perché nel conteggio non include solo chi è morto in ospedale) e il Regno Unito, come previsto, estende il lockdown per altre tre settimane. La Francia registra oltre 17mila vittime. Crescono anche i dubbi sulla reale dinamica dell’epidemia in Cina: Washington, Londra e Parigi spiegano che Pechino dovrà chiarire cosa è realmente successo. “Ci sono chiaramente delle cose che sono successe che non sappiamo”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista al Financial Times. E in Brasile si dimette il ministro della Sanità, da settimane in disaccordo col presidente Bolsonaro sulla gestione dell’epidemia.

A preoccupare è anche l’Africa, che per ora registra un numero di vittime e contagi basso: per questo il capo del dipartimento sanità dell’Unione africana, John Nkengasong, ha annunciato che oltre un milione di test per il coronavirus saranno forniti al continente dalla prossima settimana per cercare di stabilire il reale numero di casi nel continente. Mentre tanti paesi in Europa fissano già il calendario della ripartenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che “non bisogna commettere errori adesso. Nonostante sia arrivata la primavera siamo ancora nel bel mezzo della tempesta“.

La strategia per l’Africa – Nelle prossime settimane ai Paesi africani saranno consegnati un milione di test per verificare l’eventuale contagio da coronavirus, in modo da colmare il gap esistente e aiutarli a contrastare la pandemia. Lo hanno annunciato i Centri africani per il controllo e la prevenzione della malattia (Cdc). “Nel continente c’è un grande vuoto da colmare per quanto riguarda i test’’, ha detto il direttore del Cdc John Nkengasong, affermando che identificare e tracciare le persone contagiate darebbe all’Africa la “possibilità per combattere” contro il virus. “Nei prossimi tre o sei mesi, probabilmente avremo bisogno di cinquanta milioni di test’’, ha aggiunto, affermando che è necessario fare qualche passo alla volta. Il Cdc africano ha acquistato un milione di test in Germania e li consegnerà entro le prossime due settimane, ha spiegato Nkengasong. Al momento sono stati confermati 17.200 casi e 910 morti in 52 dei 54 Paesi africani. L’Africa è in difficoltà dal punto dei vista dei kit per i test e dell’equipaggiamento medico, ha detto Nkengasong. Al momento i casi di Covid-19 nel continente sono 17mila ma data la mancanza di esami si stima che ve ne possano essere molti di più. Con 2.506 casi di coronavirus lo Stato più colpito è il Sudafrica che è anche quello che ha effettuato più test, circa 80mila. Il direttore del Centro ha anche lanciato l’allarme sul fatto che 10 nazioni africane non hanno ventilatori polmonari assicurando però che presto a quei paesi ne saranno consegnati alcuni donati dalla Fondazione Jack Ma.

Spagna – Il Paese registra un totale 182.816 casi confermati,con un nuovo aumento di contagi pari a 5.183, la cifra più alta dallo scorso 9 aprile. I decessi salgono a 19.130 con 551 nelle ultime 24 ore. La Catalogna ha deciso di cambiare il conteggio delle vittime, includendo anche i decessi nelle case di riposo e nelle abitazioni: i numeri sono così raddoppiati.

Usa – Oltre trentamila morti: sono 30.985, con almeno 639.664 casi di contagio. Come riporta la Cnn, gli Stati Usa inizieranno ad includere i decessi “probabili” da coronavirus nei propri bollettini, quindi nei prossimi giorni si potrebbe assistere ad un notevole aumento dei dati relativi ai decessi. Oltre 630mila casi e più di 28mila morti, di cui 2.569 solo nelle ultime ventiquattr’ore. È il più alto numero di decessi registrati in un giorno in un paese nel mondo intero ma per il presidente Trump gli Usa hanno probabilmente “superato il picco” della pandemia da coronavirus motivo per cui il presidente è pronto a riaprire le attività economiche. Su questo punto il presidente insiste, ma i governatori – sia repubblicani che democratici – fanno muro, vista la progressiva crescita di morti e contagi. Trump ha rilanciato la polemica contro l’Oms. Dopo averle sospeso i fondi per aver “portato avanti la disinformazione della Cina riguardo al coronavirus”, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, l’ha accusata di aver commesso un “errore tragico e orribile” nella prima fase della gestione dell’emergenza, criticando la decisione degli Stati Uniti di chiudere i loro confini con la Cina, mentre “tragicamente altre Nazioni hanno riposto fiducia nell’Oms e non hanno messo alcuna forma di divieto. Guardate cosa è accaduto in Italia, in Spagna e in Francia. Sono sicuro che (l’Oms, ndr) non sapeva la gravità di ciò, ma forse ne era a conoscenza”, ha detto il presidente Usa.

Francia – Sono 11.060 i decessi in ospedale dall’inizio dell’epidemia, con un aumento di 417 nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 514). A questi si aggiungono 6.860 morti nelle case di riposo, per un totale di 17.920 decessi in totale, secondo il conteggio annunciato dal direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Continua per il secondo giorno consecutivo il calo delle persone ricoverate per Coronavirus, così come il numero dei pazienti nei reparti di rianimazione.

Paesi Bassi – Resta critica la situazione in Olanda dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 181 nuovi decessi e 1.061 casi positivi al Covid-19. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di sanità pubblica dell’Olanda (Rivm), il numero dei morti è così salito a 3.315 mentre i contagi sono complessivamente 29.214. Ieri si erano registrati 734 nuovi casi e 189 morti.

Germania – Il numero di nuovi casi è cresciuto per il secondo giorno consecutivo, con 2.866 nuove infezioni, portando il totale a 130.450. Lo ha riferito il Robert Kock Institut. Il numero di nuovi casi registrato ieri era di 2.486. Anche il bilancio delle vittime ha registrato un incremento per il secondo giorno consecutivo, con 315 nuovi decessi (ieri erano stati 285), per un totale di 3.569. Secondo i dati del ministero della Salute riportati dalla Bild, i posti di terapia intensiva ancora disponibili nel Paese sono 10mila.

Belgio – Supera la Spagna e diventa il primo Paese in Europa per morti legate alla pandemia di Covid-19 rispetto alla popolazione. Con i 417 nuovi decessi segnalati oggi, il totale delle vittime in Belgio ha toccato quota 4.857.

Regno Unito – Altri 861 decessi. Il totale delle vittime sale a 13.729. Mentre sono oltre 100mila, per l’esattezza 103.093, i britannici risultati positivi, con oltre 327mila test condotti. Lockdown esteso per almeno altre tre settimane. L’annuncio, scontato, è giunto oggi sulla base della raccomandazione di un comitato di consulenti scientifici (Sage) dal ministro Dominic Raab, supplente del convalescente Boris Johnson alla guida del governo Tory. Raab ha detto che le restrizioni sociali imposte dal 23 marzo stanno funzionando, ma che non è certo che il picco sia stato superato.

Romania – Nei Balcani è il Paese di gran lunga più colpito con 7.707 contagi e 392 decessi.

Grecia – Cresce, anche se molto lentamente, il numero dei contagiati dal coronavirus: nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 15 (totale 2.207) e 3 i decessi, portando il numero complessivo a 105. Lo ha detto nel quotidiano briefing al ministero della Salute di Atene l’infettivologo Sotiris Tsiodras, citato dai media locali. Le persone in terapia intensiva con supporto respiratorio sono 69. Tsiodras ha evidenziato che i dati a disposizione evidenziano che i casi di immunità non sono significativi e che “bisogna restare vigili nei prossimi mesi”.

Cina – La Cina ha registrato mercoledì 46 nuovi casi di coronavirus, di cui 34 importati e 12 domestici, ma zero decessi. I contagi sono saliti a 82.341 nel conteggio complessivo su scala nazionale, con 1.107 persone sotto trattamento medico, 3.342 decessi e 77.892 pazienti che si sono ripresi, portando il tasso di guarigione al 94,59%.

Giappone – Il premier Shinzo Abe ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza in tutto il Paese nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus. Il 7 aprile scorso aveva dichiarato lo stato d’emergenza fino al 6 maggio solo per Tokyo, Osaka e altre cinque prefetture. Nel Paese sono ormai più di 9.000 i casi di coronavirus: i dati pubblicati stamani dal quotidiano Asahi Shimbun parlano di 548 nuovi contagi diagnosticati ieri – 127 a Tokyo e 74 a Osaka – per un totale di 9.441, compresi quelli relativi alla nave da crociera Diamond Princess che a febbraio per due settimane è stata in quarantena nel porto di Yokohama. 192 i morti.

Russia – Aumentano i nuovi casi accertati in Russia. Sono 3.448 i nuovi contagiati registrati nelle ultime 24 ore, ieri erano invece 3.388. Il totale sale così a 27.938 persone. Le vittime del nuovo virus nel Paese sono ufficialmente 232, di cui 34 decedute nel corso dell’ultima giornata. Nella sola Mosca, una megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti, si registrano 16.146 casi di Covid-19, di cui 1.370 accertati nelle ultime 24 ore.

Israele – I casi positivi sono saliti a 12.591, mentre i decessi sono stati finora 140. Fra quanti sono stati contagiati, 7.339 si curano in casa ed altri 2.624 sono guariti o in fase avanzata di guarigione. Negli ospedali 174 persone sono ricoverate adesso in condizioni gravi. Fra queste, 140 sono in rianimazione.

Iran – L’Iran ha registrato 1.606 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un bilancio giornaliero che porta il totale dei contagi nel Paese a quota 77.995. Nelle ultime 24 ore, 92 persone sono morte a causa del virus nel Paese, portando così il totale dei decessi a quota 4.869.

Pakistan – Il numero dei contagiati è salito a 6.505 e quello delle vittime a 124, con un incremento rispettivamente di 524 e di 17 nelle ultime 24 ore.

America Latina – 80.120 contagiati, dei quali 3.664 sono morti. Il Brasile continua a essere il primo Paese nella regione per numero di casi e di deceduti, registrando oltre un terzo dei positivi dell’America Latina con 28.320 infetti confermati, e quasi la metà delle vittime, pari a 1.736. Dopo il Brasile, il secondo Paese per numero di contagi nella regione è il Perù, che registra 11.475 casi positivi e 254 vittime. Segue il Cile, con 8807 contagi e 105 deceduti per Covid-19. L’Ecuador è il quarto Paese per numero di casi confermati (8225). La nazione registra 403 vittime e continua a essere il Paese della regione più colpito dalla pandemia in rapporto alla popolazione.
Tra i Paesi con oltre mille casi di coronavirus registrati, seguono il Messico (5.847 positivi e 449 morti), la Repubblica Dominicana (3.755 e 196), Panama (3.751 e 103), la Colombia (3.105 e 131) e l’Argentina (2.571 e 115).

Brasile – Si è dimesso il ministro della Salute Luiz Henrique Mandetta, che dall’inizio della pandemia – che finora ha fatto registrare finora oltre 30 mila casi confermati e quasi 2.000 morti – era in disaccordo col presidente Jair Bolsonaro. Mandetta difendeva il distanziamento sociale, mentre Bolsonaro si mostra da sempre più preoccupato per le conseguenze economiche della crisi sanitaria e vorrebbe riaprire le principali attività. I due si trovavano in disaccordo anche sul ricorso alla clorochina per curare i pazienti affetti da Covid-19: l’uso del farmaco è difeso da Bolsonaro – e dal presidente Usa Donald Trump – nonostante molti esperti, anche brasiliani, mettano in guardia sugli effetti collaterali. Il sostituto scelto dal capo dello Stato è l’oncologo Nelson Teich, un nome che gode di stima anche in ambiente medico, fanno notare i media che adesso scommettono su un allentamento di alcune misure restrittive, a partire da quella sul distanziamento sociale.

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