Il Comune di Milano chiude il forno crematorio di Lambrate fino al 30 aprile. Di fronte ad attese per la cremazione di 20 giorni, il massimo prima di possibile “criticità di carattere igienico-sanitario”, il capoluogo lombardo ha deciso di superare l’ordinanza con la quale la scorsa settimana aveva stoppato le cremazioni dei non residenti. E ha quindi stabilito un blocco totale.
Una decisione inevitabile di fronte ai numeri impietosi raccolti dall’amministrazione. Nel mese di marzo – e il dato non è ancora definitivo – in città sono decedute 2.155 persone, mentre erano state 1.224 nel 2019 e 1.206 nel 2018. Una crescita del 76,1% anno su anno.
“I dati dimostrano che anche a Milano siamo in fase di aumento dei decessi – dichiara l’assessora ai Servizi Civici, Roberta Cocco – I mesi di gennaio e febbraio e la prima metà di marzo sono in linea con gli anni precedenti ma, a partire dalla seconda metà di marzo, abbiamo osservato un incremento notevole”. La causa, aggiunge l’assessore, è imputabile “anche” ai decessi “più che raddoppiati tra gli ospiti delle Rsa cittadine e nelle abitazioni private”.
Incrementi che, dice ancora hanno “saturato la capacità” del forno crematorio di Lambrate “determinando quindi la chiusura forzata in un momento già molto difficile e doloroso per tutti”. Per agevolare le famiglie in questo difficile momento, aggiunge il Comune, sarà possibile “inumare i propri cari senza costi” o “procedere alla loro tumulazione in colombaro con il solo pagamento delle tariffe di concessione del manufatto”.
I familiari dei defunti venuti a mancare in ospedale o nelle strutture socio-assistenziali “dovranno dare disposizioni per la salma entro tre giorni dalla data del decesso”. In caso contrario, l’amministrazione “procederà d’ufficio all’inumazione”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez