La detenzione di massa non era l’unica alternativa. Era l’unica possibilità concreta per l’Italia ma non era l’unica scelta possibile. In Corea hanno bloccato il coronavirus senza carcerare tutta la popolazione: hanno fatto tamponi di massa, hanno individuato i contagiati, hanno ricostruito i loro contatti seguendo gli spostamenti del loro cellulare e hanno messo in quarantena solo quelli che erano entrati in contatto con i contagiati. E poi sempre usando i cellulari hanno controllato che restassero a casa. Quarantena mirata.

Ma in Italia questo non è possibile. Loro hanno fatto la rivoluzione digitale, noi no. Noi italiani siamo condannati al carcere perché non abbiamo le competenze, non abbiamo la cultura, ci sono troppi indisciplinati e troppa gente incapace di capire quanto è lungo un metro, che non ti devi toccare la faccia e devi lavarti le mani.

E gli ospedali, dopo decenni di tagli ai servizi, baronie e corruzione, non sono stati in grado di reagire in modo sensato al Covid-19. Gli ospedali della Lombardia e del Veneto sono diventati i primi centri di diffusione della pandemia: malati gravi, infetti sono stati tenuti nei reparti, non sono stati fatti i tamponi, infermieri e medici li hanno visitati senza protezioni adeguate, i famigliari li hanno abbracciati e ci si è accorti che erano positivi al virus solo quando erano morti.

E ancora adesso, dopo due mesi dall’inizio del disastro, succede che pazienti a rischio di essere infetti siano messi in contatto con altri malati senza precauzioni: le strutture sanitarie sono al collasso e l’eroismo del personale ospedaliero non può sopperire a decenni di malgoverno.

Ci hanno raccontato che la sanità lombarda è la migliore d’Italia… Immaginiamoci come stanno messe le altre regioni. Medici e infermieri sono stati i primi a pagare questa disorganizzazione e questa mancanza di protocolli adeguati: decine di morti! E che prima o poi sarebbe arrivata una pandemia qualcuno lo diceva da anni; Bill Gates, 4 anni fa, lanciò un appello ai governanti perché tagliassero le spese militari e investissero nelle strutture sanitarie e nella ricerca.

E noi italiani abbiamo ottimi bombardieri, sommergibili, carri armati, caccia, cannoni ma scarseggiano le mascherine, i disinfettanti, i medici e gli infermieri lavorano con camici di carta da parrucchieri, non sempre hanno visiere trasparenti, non ci sono abbastanza persone per analizzare i tamponi e quindi se ne fanno pochi.

Da tempo qualcuno grida che la Pianura Padana è una camera a gas, che le polveri sottili uccidono decine di migliaia di persone ogni anno e indeboliscono drasticamente la salute e il benessere di milioni di persone. Non si è fatto nulla di risolutivo. Oggi l’area intorno a Milano e a Bergamo è la più inquinata della super inquinata Lombardia e ha il massimo di malati e di morti. Fa a gara solo con Wuhan, una delle città più inquinate della Cina. Ma ci dicono che è solo un caso.

Da anni qualcuno continua a ripetere che la sanità spreca decine di miliardi pagando le medicine cifre strabilianti, utilizzando macchinari diagnostici antiquati che provocano diagnosi tardive, sofferenze, morti evitabili e spese per lo Stato ben superiori al costo di attrezzature digitali (vedi l’inchiesta di Milena Gabanelli).

Si è continuato a affidare ai medici le scartoffie, riducendo la loro capacità operativa, non si è sfruttata la potenzialità dell’intelligenza artificiale e dei big data nel monitoraggio della salute pubblica… Adesso paghiamo il conto. Tutti. Gli italiani hanno creduto che i soldi non c’erano mentre invece c’erano e li buttavano dalla finestra. Hanno accettato disservizi, abusi, corruzione e i grandi ladri graziati dalla prescrizione e dai cavilli burocratici…

Ma non possiamo dare la colpa solo ai governanti. C’è chi ha parlato ma non ha saputo farsi ascoltare, chi ha sentito ma ha fatto finta di niente e chi non si è mai informato perché “la politica non mi riguarda”.

Ma non preoccupatevi troppo. Finirà quest’emergenza. Forse quando riapriranno le celle ci accorgeremo che un po’ troppi concittadini sono completamente impazziti. Avremo un’emergenza psichiatrica epocale. Ma a gestire i pazzi, almeno, qualche esperienza ce l’abbiamo…

E il peggio che ci possa succedere è che tutto riprenda come prima. Ma per cambiare bisognerebbe che gli italiani cambiassero modo di pensare, scala di valori e priorità emotive: ci vorrebbe un miracolo. Oppure un paio di secoli di inquinamento, disastro climatico, pandemie.

Comunque restate a casa, state a un paio di metri di distanza, indossate guanti e mascherina e lavatevi le mani. Stando così la situazione è l’unica cosa sensata da fare. Buona galera a tutti!

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