Tra il 2012 e il 2014 scrissi molti articoli per spiegare che mi pareva strano che, invece di investire ristrutturando due ospedali siti nel centro di Milano come il Besta e l’Istituto dei tumori, si fosse deciso di spendere dieci volte di più per decentrarli nella Cittadella della salute. Poi le varie peripezie delle giunte lombarde sulla sanità hanno “deviato” le scelte che prevedevano il termine dei lavori nel 2019.

È di pochi giorni fa la notizia che dopo molti rinvii ora l’opera si farà spendendo 450 milioni di euro invece dei 50 sufficienti per ristrutturare gli ospedali storici. Le domande sono:

1. I milanesi saranno così contenti di avere altre due eccellenze spostate in periferia?

2. Per i pazienti oncologici che hanno patologie difficili da gestire e per i loro accompagnatori sarà utile avere un ospedale privato che esiste già, lo Ieo a Opera e uno pubblico a Sesto San Giovanni, invece che l’attuale nel centro di Milano?

3. I due ruderi centrali verranno abbattuti per costruire parchi o edilizia a caro prezzo?

Oggi come allora sono scettico. Oggi come allora chiedo agli amministratori ma soprattutto alle opposizioni di controllare che il fiume di denaro pubblico non sia, come spesso accade, sperperato o peggio eluso da organizzazioni criminali che hanno, negli appalti, terreno fertile. Sarà vera gloria?

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