Circa sei mesi: è il tempo che solitamente un calciatore impiega per tornare a disposizione dopo la rottura del crociato. Sei mesi: esattamente il tempo che manca alla partita inaugurale dell’Europeo 2020 tra Italia e Turchia che si giocherà il 12 giugno proprio a Roma, allo Stadio Olimpico. Sullo stesso campo dove domenica sera il ginocchio di Nicolò Zaniolo ha fatto crac. Il centrocampista della Roma e della Nazionale è già arrivato a Villa Stuart, la clinica dove nel pomeriggio sarà operato al ginocchio destro. L’intervento sarà effettuato dal professor Mariani e il suo staff alle 16.30. “Forza Nicolò! Ti aspetto in campo più determinato che mai”, ha scritto il ct dell’Italia, Roberto Mancini.

Zaniolo si è infortunato al termine di un’azione al 32′ del primo tempo del match contro la Juventus. L’esito dei primi accertamenti è stato subito disarmante: rottura del legamento crociato anteriore con associata lesione meniscale. Significa sicuramente stagione finita: un grosso problema per la Roma, che dovrà pensare a come rimpiazzare il suo gioiello 20enne. Ma lo è anche per la Nazionale: servirebbe un recupero perfetto per averlo a disposizione, al netto della condizione fisica che sarebbe comunque carente. L’ultimo esempio, quello del difensore della Juventus Giorgio Chiellini, operatori il 3 settembre scorso, dice che il capitano bianconero aspetterà marzo per scendere in campo: sono più di sei mesi. A giocare a favore di Zaniolo però c’è l’età: 20 anni contro i 35 di Chiellini. Lo stesso centrocampista promette che ce la metterà tutta: “Vi giuro…tornerò più forte di prima“.

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Vi giuro…tornerò più forte di prima.

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Intanto sui social sono arrivati i messaggi di auguri di molti colleghi che sono passati dallo stesso infortunio, come l’attaccante del Napoli Arkadiusz Milik. Il suo compagno di squadra, Davide Zappacosta, è passato a Villa Stuart a salutarlo: lui sta svolgendo la riabilitazione. Diversi gli infortuni al crociato in casa giallorossa, dal 2014 ad oggi sono 15 i casi: da Strootman a Rudiger passando per Florenzi (ben due gli infortuni al ginocchio per lui), Emerson Palmieri, Davide Zappacosta e Luca Pellegrini.

La rottura, totale o parziale, del legamento crociato del ginocchio è un infortunio ricorrente tra i calciatori, tra i campioni più famosi nel passato recente della Serie A va ricordato il grave infortunio subito nel 1985 da Roberto Baggio, 4 anni più tardi fu la volta di Marco Van Basten, e poi ancora Casiraghi e Del Piero nel 1998, Ronaldo nel 2000 in occasione della prima gara giocata dopo la lesione del tendine rotuleo dell’altro ginocchio. Nel 2008 è stata la volta di Francesco Totti, senza dimenticare lo sfortunatissimo Giuseppe Rossi infortunatosi in 4 occasioni: 2011, 2012, 2014 e 2017.

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