Non una buona notizia per gli appassionati dei film di James Bond, e più in generale delle supercar made in England. L’Aston Martin, storico “fornitore” delle auto dell’agente 007, naviga in pessime acque: dopo aver diffuso una nota a tinte fosche sui conti del 2019 e sulle prospettive per il 2020, il suo titolo è crollato in Borsa.
Ma andiamo con ordine. Le vetture vendute nel 2019 sono diminuite del 7% rispetto all’anno precedente, fermandosi sotto la soglia delle 6.000 unità (5.809, per la precisione). La casa inglese ha così commentato: “Le sfidanti condizioni commerciali di novembre sono continuate a dicembre nel periodo di picco delle consegne risultando in vendite più basse, costi più alti e margini più bassi”.
A causa di questi risultati non certo lusinghieri, il margine operativo lordo per l’anno passato è stato rettificato: sarà compreso tra i 130 e i 140 milioni di sterline (pari a 153-165 milioni di euro). Un vero e proprio crollo, se si pensa che quello del 2018 era pari a 247 milioni di sterline (290 milioni di euro). Il che ha causato anche la pesante battuta d’arresto alla Borsa di Londra, dove il titolo perde attualmente circa il 10%.
Ma a preoccupare di più è sicuramente la parabola negativa sui mercati finanziari del costruttore inglese, che dall’IPO del 2018 ha perso il 75 per cento del suo valore. L’attuale management conta di uscire da questo pantano economico cercando “potenziali investitori strategici”, come già annunciato il mese scorso. Li troverà? Gli appassionati di James Bond si augurano di si.
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