Il solstizio d’inverno, la Vigilia, il Natale, Capodanno, la Befana. Non è facile per molti. Le persone della cura, psicologi e psichiatri, lo sanno: in tanti stanno peggio. C’è un contrasto stridente tra ciò che è e ciò che vorremmo che fosse. Si riuniscono famiglie cariche di non detto, di ruggini, di indifferenze. O si è soli.

Anche chi è laico o ateo sente le dissonanze tra le coazioni a comprare e la semplicità del dono. È il San Nicola che faceva trovare la dote alle ragazze povere, è il Babbo Natale della coca cola, ma è anche il Nonno Gelo Nordico. Tutto coesiste, ma bisogna scegliere.

Eppure il solstizio è così vivo nell’inconscio di noi tutti. In Svezia per Santa Lucia le bambine sono vestite di bianco e hanno coroncine di luce. È proprio quando ci si addentra nell’inverno che la luce comincia a crescere: poco alla volta le giornate si allungano.

Quindi sconforto e speranza, morte e rinascita che si abbracceranno nella morte/rinascita del capodanno: anche qui servono luci nella notte, i fuochi artificiali illuminano il passaggio. Si tratta di accogliere la notte e coltivare la certezza del giorno. Una speranza fatta di orientamento: accolgo la sofferenza e non vedo altro, o accolgo la sofferenza e la trasbordo non con l’ottimismo della volontà, ma con la speranza volitiva.

Tempi difficili, che si manifestano nei disperati rabbiosi del web, nei muri e nella tomba dei naufragati nel Mediterraneo: chi avrebbe pensato che rinascesse il “nazismo” con nomi e coloriture diverse? E come combattere l’odio senza odiare gli odianti, che a chiamarli haters sembrano meno nocivi per la salute psichica di chi attaccano e di se stessi?

Le radici cristiane dell’Europa, San Benedetto. Leggete il gran libro di Paolo Rumiz, Il filo infinito: viaggia tra i monasteri di San Benedetto, patrono d’Europa, non da archeologo dello spirito ma da viaggiatore inquieto, che cerca in queste radici cristiane il futuro, una accoglienza dell’altro.

Bisogna pensare “largo”, prendersi il tempo, coniugare un Ora et labora che prescinda dalle religioni. Basta cercare di essere umani.

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