Cinema

Stefano Accorsi torna al cinema con “La dea fortuna” di Ozpetek e confessa: “Aspettavo da anni la sua chiamata”

di F. Q.

Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca alla corte del pifferaio turco Ferzan Ozpetek. Dal 19 dicembre in sala La dea fortuna, non per nulla tredicesimo film dell’oramai 60enne regista naturalizzato italiano. Comedy-drama alla Ozpetek (c’è sempre il terrazzo romano, c’è sempre il balletto a metà film sotto la pioggia su melodia turca, per dire) su una coppia omosessuale costretta ad accudire i due figli di un’amica che sta male e di fronte, contemporaneamente, alla loro crisi sentimentale e affettiva. Il traduttore (!) Arturo è Accorsi. L’idraulico (?) è Edoardo Leo. Mentre l’amica è Jasmine Trinca.

Accorsi torna a lavorare per la terza volta con Ozpetek dopo il clamoroso lancio de Le fate ignoranti (nel 2001 Accorsi interpretò anche L’ultimo bacio di Muccino) e il bouquet ben assortito di Saturno Contro che somiglia vagamente a questa Dea Fortuna. Per Leo invece è la prima volta con Ferzan. “Confesso: da molti anni aspettavo la sua chiamata”, ha spiegato l’attore romano durante la presentazione alla stampa del film che ha poi raccontato di un curioso episodio di improvvisazione di una scena (una lite tra i componenti della coppia ndr) che i due attori hanno fortemente cercato e voluto inserire nel film con il beneplacito del regista.

“Di solito quando si racconta di due persone dello stesso sesso si parla dell’incontro non della fine della storia – ha spiegato Ozpetek – La passione cambia per tutti ed il rapporto di conseguenza, ma non ho mai pensato di voler dare un messaggio, volevo raccontare solo uno stato d’animo”. Producono, come sempre, Tilde Corsi e Gianni Romoli.

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