Andrea Iannone è risultato positivo a un controllo antidoping. Lo scorso 3 novembre durante il Gp della Malesia a Sepang nelle sue urine sono state trovate tracce di una sostanza che rientra nel gruppo degli steroidi androgeni anabolizzanti vietati dal codice della Wada (l’Agenzia mondiale antidoping). La Federazione internazionale motociclismo lo ha provvisoriamente sospeso, come ha reso noto in un comunicato ufficiale.

Iannone, trentenne pilota di Vasto che ha corso l’ultima stagione MotoGp con l’Aprilia del Team Gresini, ha il diritto di chiedere le controanalisi. Fino a nuova decisione, l’abruzzese non potrà più partecipare ad alcuna competizione motociclistica. Durante il controllo della Wada è risultato positivo a sostanze riconducibili al gruppo 1.1 di quelle vietate dal codice (Exogenous Anabolic Androgenic Steroids). “La sospensione, a carattere temporaneo – si legge nella nota – ha effetto dal 17 dicembre 2019. Il pilota avrà la possibilità di svolgere ulteriori esami sul campione analizzato. Fino a nuova decisione e fino al risultato del controesame, Iannone non potrà più partecipare ad alcuna competizione motociclistica“.

La notizia arriva dopo una stagione sottotono per il 30enne che ha chiuso il 2019 al 16esimo posto con 377 punti di distanza dal pilota spagnolo campione del mondo Marc Marquez. La sua carriera in Motogp era iniziata nel 2013: in sella alla Ducati fino al 2016, con cui ha ottenuto i risultati migliori, poi il passaggio alla Suzuki per le stagioni 2017-2018. Infine la decisione di correre per il team Aprilia Racing Team Gresini.

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