Il fine settimana appena trascorso è stato uno dei più densi del 2019 per contenuti esport in giro per il mondo. Ad Anaheim, in California, si è tenuta la Blizzcon, l’annuale rassegna organizzata dalla Blizzard, nota casa videoludica, che, oltre a fungere da vetrina per la presentazione dei nuovi contenuti, è il momento in cui si assegnano i trofei iridati sui propri titoli esport. È così che tra l’annuncio di Overwatch 2, la nuova espansione di World of Warcraft Shadowlands e l’arrivo tanto atteso di Diablo IV, si sono disputate le finali mondiali di Starcraft II, della Overwatch World Cup e degli Hearthstone Grand Masters, vinti per la prima volta da una donna, la cinese Xiaomeng “VKLiooon” Li.

La cinese VKLiooon, prima donna a vincere una competizione internazionale di Hearthstone

Nel frattempo in Europa si disputavano i Worlds 2019, i mondiali di League of Legends, con le semifinali che hanno sancito la vittoria dei cinesi FunPlus Phoenix sui connazionali Invictus Gaming e degli europei G2 Esports sui coreani SK Telecom. Ma non era l’unico importante evento europeo perché proprio in Italia in occasione del Lucca Comics&Games si sono disputati gli Italian Esports Open organizzati da ProGaming Italia ed ESL Italia nella splendida cornice dell’Auditorium San Romano, ormai meglio conosciuta da tutti come la Cattedrale degli Esports. Ed è stato proprio un lungo filo tutto italiano a unire Anaheim con Lucca con i nostri migliori talenti che si sono messi in mostra a livello internazionale.

Riccardo “Reynor” Romiti, campione europeo e vice-campione del mondo di Starcraft II, contro il futuro vincitore del WCS, il coreano Dark

In California le luci dello spettacolo sono state tutte per Riccardo Romiti, nome d’arte Reynor. Dopo aver conquistato l’accesso alle WCS Global Finals una settimana prima in Corea del Sud, il talento toscano ha incantato ancora sia il nostro paese che l’intera scena competitiva mondiale conquistando il secondo posto della competizione che è a tutti gli effetti il mondiale di Starcraft II, titolo strategico in tempo reale. Prima la vittoria ai quarti di finale contro il coreano Trap per 3-2, poi lo splendido trionfo in semifinale contro il campione del mondo uscente, il finlandese Serral, con un altro 3-2, prima di cedere l’onore delle armi in finale contro un altro coreano, Park “Dark” Ryung Woo. Un secondo posto che ha fatto sognare un’intera nazione e che diventa per distacco uno dei migliori risultati mai ottenuti da un italiano nella storia dell’esport moderno. Per Romiti, 17 anni appena, il secondo posto vale oltre la gloria personale anche 96.000 $ per un totale di 210.000 $ vinti in carriera, ovvero in appena due anni.

Il coreano Classic, giocatore di Starcraft II per i Mkers

Eppure non è stato l’unico rappresentante italiano alle finali di Starcraft. In semifinale è arrivato anche il coreano Kim “Classic” Doh Woo, giocatore dei Mkers, una delle principali organizzazioni esport italiane ormai conosciuta anche a livello internazionale. A vestire i loro giocatori è addirittura Armani con la sua linea Exchange e tra i soci della proprietà figurano persino Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi, due bandiere della Roma calcistica.

Anche a Lucca sono stati due i protagonisti degli Italian Esports Open, pure in questo caso una squadra e un singolo. I primi a scendere in campo, o sarebbe meglio dire sulla Landa degli Evocatori, sono stati i Samsung Morning Stars, eccellenza dell’esport italiano con sede a Bergamo. In virtù della vittoria nel campionato italiano dell’ESL Vodafone Championship, hanno partecipato all’EuroCup, nuova competizione continentale targata ESL che ha accolto a Lucca, dopo un torneo di qualificazione, le tre migliori squadre europee della scena competitiva: i tedeschi Euronics Gaming, i polacchi DevilsOne, poi vincitori del torneo, e gli olandesi DefuseKids.

I Samsung Morning Stars, campioni italiani dell’ESL Vodafone Championship

Le quattro squadre hanno offerto un livello competitivo mai visto prima in Italia: è la prima competizione professionistica internazionale di League of Legends mai realizzata nello stivale e l’Italia, nonostante le previsioni pessimistiche di alcuni, non ha affatto deluso mostrando di essere pienamente allo stesso livello dell’Europa che conta. La sconfitta per 2-1 contro gli Euronics Gaming è un risultato bugiardo che non rende giustizia alla prestazione esemplare messa in campo dai Morning Stars grazie a una performance corale di gruppo: brutti nel Game 1, dominanti oltre ogni aspettativa nei due game successivi. L’unico errore di quella che sembrava una partita perfetta, il furto del Barone Nashor dal rivale Tiger, ha sbarrato loro la strada della finale ma rimane vivida l’emozione provata nel vedere gli SMS vicinissimi a un risultato insperato, oltre alla conferma che l’Italia in Europa può dire la sua.

Marco “Vengeur” Ragusa, campione italiano di Quake Champions

Più difficile e più complesso ma altrettanto emozionante è stato il cammino di Marco Ragusa, giocatore professionista di Quake Champions, 20 anni di Palermo. Conosciuto come Vengeur, Marco Ragusa ha incantato nella prima giornata delle finali della Pro League – Stage 1 vincendo contro l’estone Cnz e il russo BaSe, infiammando il pubblico presente. Raggiunti i quarti di finale, Vengeur si è dovuto arrendere al tedesco K1llsen, già vincitore degli Italian Esports Open nel 2017 sempre a Lucca, nonostante la spinta del pubblico di casa. Per Vengeur è una Top8 che fa indubbiamente ben sperare per il resto del campionato, la Quake Pro League che proseguirà ancora con eventi online e dal vivo, il prossimo in Polonia a Katowice, per concludersi nell’estate 2020 al QuakeCon: magari con l’italiano ancora protagonista.

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