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Ultimo aggiornamento: 10:49 del 1 Novembre 2019

La lotta alla cimice asiatica che minaccia la nostra agricoltura si fa con la produzione di insetti “antagonisti”: il viaggio nella biofabbrica

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C’è chi l’ha chiamata la Xylella del Nord, la cimice asiatica, insetto alieno arrivato dall’Estremo Oriente nel 2012, sta mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana. A essere colpita è soprattutto la frutticoltura: secondo un calcolo del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, solo sul comparto pere e pesche il danno è già di 356 milioni di euro, mentre si stima siano andate perse circa 486mila giornate di lavoro. Per fermare l’insetto il governo sta valutando la lotta biologica e l’utilizzo di insetti utili che lo contrastino. Nonostante sia aumentato, soprattutto in Pianura Padana, l’utilizzo di pesticidi dall’arrivo della cimice asiatica, ciò non è servito a fermarne l’avanzata. Siamo entrati nella più grande biofabbrica italiana per capire come vengano prodotti gli insetti utili. La sede di Bioplanet si trova a Cesena, lì si producono milioni di insetti l’anno. Il loro utilizzo limita la necessità di usare pesticidi per provare a salvare raccolti e posti di lavoro.

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