Non cedere a logiche invasive di business

“Non c’è turismo in Sardegna! Impossibile trovare voli, guardate quanti aerei sopra le Baleari!” Trattasi di una delle ultime, periodiche esternazioni di Flavio Briatore, che tra il dire e il movimento del fare spesso si dimentica che al mondo non esiste solo il profitto.

La Sardegna è un posto unico, in buona parte incontaminato: ve la immaginate invasa da frotte di chavs inglesi come a Ibiza? Le logiche di business non possono avere sempre il sopravvento su quelle di preservazione del territorio. E Briatore, come d’altronde ha già fatto in passato, può sempre raggiungere l’isola con il suo jet privato.

Ridimensionamento travel blogger

L’idea di viaggiare gratis ha spinto tante persone a inventarsi travel blogger. Ben pochi di questi figuri sono davvero in grado di fare bene il proprio “lavoro”; Instagram è intasato da branchi di autoproclamati divulgatori, di stalker di hotel e ristoranti, di profili con bot e finti follower che promuovono destinazioni senza conoscerle davvero.

La cosa triste è che non si può più neanche parlare di blogging, attività che quantomeno implicava lo sforzo del racconto. Ormai si vedono solo selfie, hashtag, pose per acchiappare like e convincere l’ennesimo ufficio stampa a farsi invitare al prossimo viaggio.

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Viaggi, bisogna dare un taglio all’overtourism. Ecco dodici misure su cui bisogna puntare

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