Aumento prezzo dei biglietti aerei

Lo scorso luglio la Francia ha annunciato che nel 2020 entrerà in vigore l’ecotassa sui biglietti aerei in partenza dal paese. Si va dagli 1,50 euro in Economy per viaggi domestici e intra Ue ai 18 euro in Business per quelli extra-Ue.

Già il prossimo anno, l’operazione potrebbe far entrare nelle casse dello Stato 182 milioni di euro, da investire in infrastrutture più ecologiche. Sulla stessa lunghezza d’onda la Germania: nel maxi piano da 100 miliardi per il clima si fa riferimento a prezzi più alti per i biglietti aerei: una sorta di tassa sull’emissione di anidride carbonica, che sarà affiancata da una diminuzione delle tariffe ferroviarie.


Aumento tassa di soggiorno

La tassa di soggiorno è una tassa progressiva – varia a seconda della categoria dell’hotel e della camera – quindi sostanzialmente equa. E va pagata senza patemi d’animo, anche perché gli introiti che genera sono impiegati per la promozione del sistema turistico locale.

Tra le città italiane più “virtuose” nella riscossione di questa tassa c’è Venezia, che entro la fine dell’anno dovrebbe portare a casa circa 50 milioni (+ 8,6% sul 2018). Tra le sorprese del 2019, Arzachena: nei soli mesi estivi, tra pernottamenti in hotel e in case private la città sarda ha generato un gettito di 1,7 milioni, 200mila euro in più di quello previsto.

Ampliamento reti ferroviarie

I viaggi in treno sono ancora troppo cari (almeno in Italia), meno sicuri e più lunghi rispetto a quelli in aereo. Il problema si può risolvere solo investendo seriamente nelle infrastrutture ferroviarie, come stanno facendo Germania e Francia.

Nel frattempo – incredibile a dirsi – la KLM, la compagnia di bandiera dei Paesi Bassi se ne è uscita con questa dichiarazione: “Ci rendiamo conto che l’aviazione è tutt’altro che sostenibile dal punto di vista ambientale. In alcuni casi, la ferrovia può essere più sostenibile del volo, specialmente per brevi distanze”. Mea culpa sincero o operazione di marketing?

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