Flavio Costantini, genio dell’illustrazione e artista impareggiabile, quando era in vita ha onorato me e mio fratello della sua amicizia. Era un anarchico innamorato di Margaret Thatcher, quindi era un uomo simpaticissimo. Ricordo una delle sue ultime telefonate. Era spaventato, aveva appena scoperto di avere un male incurabile: “Farina, l’umanità è stata vittima di un grande abbaglio, il diavolo è stato calunniato, Dio è il diavolo, è un grande mascalzone che ci priva di tutto, mentre il vero amico dell’umanità è il diavolo”.

Mentre mi diceva queste cose lottava contro la paura della morte, ribaltando la teodicea, e nella mia mente riaffiorava il monologo di Spencer Tracy nel film di Flaming sul dottor Jekyll e mr Hyde: “Can this be evil?”. Il male è stato calunniato! Il male è una cosa bella! Ci libera!

Costantini aveva una mansarda dove ogni sera andava a vedersi uno dei film horror della sua strabiliante collezione, e non sopportava l’idea di perdere questo momento sacro della sua giornata. In Dio vedeva il responsabile di quello sfratto radicale dalla vita e dal cinema horror. Come perdonare un simile affronto ontologico?

Quando andammo a trovarlo in ospedale ci fece vedere dei disegni su Pinocchio e un quaderno di appunti. Ricordo una frase in particolare: i malati la notte dormono ripiegati sui propri genitali. Noi eravamo i due fratelloni, i suoi due soldati. Ci disse: “Non dimenticatemi”. E noi continuiamo a ricordarlo con amore, molto cordialmente.

Quando autografava i suoi lavori scriveva “cordialmente”, e “molto cordialmente” quando era per una persona a lui simpatica. Ora farò uno dei miei salti nell’iperspazio, passerò da Costantini ad Alberto Moravia che una volta scrisse: “Ci può essere sesso senza amore, ma non amore senza sesso”. Voi che cosa ne pensate?

Arrivato alla venerabile età di 50 anni, per amore di paradosso e seguendo ribaltamenti costantiniani, mi viene da dire che solo il sesso è la forma d’amore più pura. Il sesso, solo il sesso, nient’altro che il sesso, senza implicazioni sentimentali, senza romanzo, senza trama, solo cronaca organica e pulsionale di gemiti nudi e crudi – anche senza nome e senza indirizzo -, coiti non rintracciabili, meglio se con sconosciuti, nell’oscurità, nutrendo vertigini e disorientamenti, lontani dall’uscio, calpestando sentieri improvvisi, nati sul momento, passo dopo passo.

Quindi, tornando a Moravia, non ci può essere sesso senza amore secondo me, per il semplice motivo che il sesso è l’amore. Un amore senza tante cerimonie e inganni verbali, senza il ricatto dei sentimenti: puro gorgo pulsionale. Gemiti, morsi, sculacciate, sveltine fuggitive in ascensori iperuranici. Non so se riesco a spiegarmi bene: mi viene in mente la frase di Paul Valéry:”La pelle è la cosa più profonda che abbiamo”.

Il sesso si nutre di superficie e trovo che sia più vero e profondo dell’amore, che invece si nutre di fraintendimenti scivolosi. Non c’è alcuna ombra di cinismo in questo mio pensiero, anzi: vedo innocenza ormai solo nella cronaca, nel dispiegarsi oggettivo dei fatti e dei coiti nel tempo. Possibilmente rivestiti di una tenue interpretazione, ma non più di uno sbuffo, di un addio così fragile da sembrare un arrivederci. Senza il melodramma scenografico che ogni storia d’amore comporta: “Ti lascio, mi hai tradito, addio!”. Ma per carità. Buffonate sentimentali: le uniche cose che contano sono il ritmo cardiaco e la spinta pelvica.

Che canaglia la brava gente! A volte, per curiosità, vado a vedere su Facebook chi lascia commenti d’odio razziale, tipo: bruciateli tutti, castrateli. Clicco sulle foto e di solito appaiono immagini di coppiette paciose, con focolare, gatti, cani e nipotini.

La brava gente che odia, e immagino con orrore che tipo d’amore ci sia tra questi due mostri che si dicono “ti amo” tra una grigliata e una messa. Costantini ci ha lasciato tutta la sua collezione di film horror. Per noi è stato un grande onore essere suoi amici; Flavio non credeva in Dio, preferiva l’anagrafe. Tutto sommato è la cosa più onesta, come il sesso.

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