Binochemania. Adoratori e feticisti della Juliette internazionale Il mio profilo migliore è il film che non dovete assolutamente perdere. In questi giorni nelle sale italiane, l’opera diretta da Safy Nebbou, è un’autentica immersione nella dimensione erotico-sentimentale più sensuale che la nostra piccola amante del Pont-Neuf mostra a 55 anni senza tradire qualsivoglia aspettativa. Binoche è Claire, una docente universitaria di letteratura: due figli, divorziata, un distanziante amante trentenne – Ludo – che dice “adoro darci piacere a vicenda”.

Un giorno Claire per spiarlo si inventa un profilo falso su Facebook, quello di una giovane e avvenente Clara che per caso finisce in contatto con l’amico di Ludo, Alex. Clara e Alex chatteranno ad ogni ora e minuto, diventando amanti virtuali, fino alla resa dei conti fisica, in mezzo a una strada, occhi negli occhi. Binoche, già premio Oscar, come spesso capita per gli attori francesi, si mangia l’intero film e attraverso le sue ancora nutrite grazie ne filtra storia, senso e sensualità, donandosi come una bomba erotica. A seno nudo riflessa in piedi contro una vetrata mentre fa sesso, sul water a mutande abbassate mentre chatta al cellulare, o addirittura in una sequenza di autoerotismo tra ansimi e dettagli del proprio corpo che bruciano anima e cuore.

Il film ha una tonalità livida e tintinna di continuo di notifiche smartphone. In più sguardo e tessitura del regista Nebbou (anche sceneggiatore) colgono il sentimento che si forma ad altezza telefonino come pochi altri sono riusciti a fare sul tema. Morale (banale, ma coinvolgente): quando si prende una cotta, meglio prendersela in carne ed ossa. E qualche dubbio su chi scegliere, tra la Claire/Binoche 50enne e la Clara virtuale 25enne, allo spettatore viene.

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