Intorno alle 4.15 si è sentita male, poco dopo è morta. È successo in una discoteca di Sovigliana, frazione di Vinci, in provincia di Firenze. Qui una 19enne di Livorno, Erika Lucchesi, era andata per trascorrere la serata con gli amici nel locale notturno che, dopo l’accaduto, è stato posto sotto sequestro dai carabinieri, che stanno indagando insieme all’ispettorato del lavoro. Sul posto anche il magistrato Fabio Di Vizio della procura fiorentina. A quanto si apprende, al momento l’ipotesi più probabile è che la giovane avesse assunto alcol e droghe. Sul posto sono arrivati anche i genitori della ragazza, la madre si è sentita male ed è stata soccorsa dai sanitari del 118. Il fatto è avvenuto nella discoteca Mind Club, in viale Palmiro Togliatti, dove ieri sera era in corso un evento celebrativo del Jaiss, locale di culto della musica techno a livello italiano tra gli anni ’80 e ’90. Un anno fa la questura di Firenze dispose la sospensione dell’attività della discoteca per 15 giorni perché nel marzo 2018 le forze dell’ordine avevano accertato attività di spaccio: alcune sostanze stupefacenti erano state ritrovate nascoste nel guardaroba e nella hall, già suddivide per dosi e pronte per essere distribuite. Poco prima, i controlli avevano portato anche all’arresto di un frequentatore del locale per per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, nella notte fra il 24 e il 25 febbraio 2018. Nella stessa occasione alcuni clienti – fra questi due minorenni – vennero segnalati come consumatori perché trovati in possesso di droga per uso personale. Sempre nel corso dei controlli, la polizia municipale rilevò una serie di gravi violazioni delle prescrizioni indicate nella licenza comunale e relative alla sicurezza del locale. Si trattava principalmente della violazione dei limiti di capienza e dell’assenza di un sistema di videosorveglianza così come richiesto dal Comune.

Da qui la decisione del questore nel novembre 2018 di applicare la sospensione, alla luce del fatto che sussistevano “le condizioni di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini poiché il locale in questione è divenuto luogo di abituale frequentazione di soggetti, anche di minore età, dediti quantomeno al consumo di stupefacenti – si leggeva nell’ordinanza – Soprattutto il locale viene utilizzato come luogo ove occultare la sostanza stupefacente destinata all’attività di spaccio. Non meno importante è che la medesima attività è stata teatro di frequenti episodi di violenza che in talune occasioni hanno visto il diretto coinvolgimento degli addetti alla sicurezza del locale”.

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