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F1 Gp Giappone, la Ferrari in pole rovina tutto. Ma almeno una consolazione c’è

F1 Gp Giappone, la Ferrari in pole rovina tutto. Ma almeno una consolazione c’è
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La Ferrari dopo aver conquistato la prima fila in Giappone rovina tutto con una partenza sbagliata, sia di Vettel che di Leclerc.

Ancora una volta la SF90 si dimostra competitiva sul giro secco in qualifica e, questa volta, a centrare la pole, è stato un convincente Sebastian Vettel. La vettura c’è, almeno come prestazione pura sul singolo giro. Su un circuito completo come Suzuka a mancare è stato il passo gara e forse quel carico aerodinamico in più che consentirebbe alla vettura di gestire le gomme in un modo ancora più efficace.

D’altronde dopo Spa e Monza, piste da basso carico, e Singapore Sochi, tracciati cittadini e quindi anomali, il primo vero circuito probante per le vetture – dopo la pausa estiva – è stato proprio questo di Suzuka. Era prevedibile un ristabilirsi dei valori che si erano visti fino a prima della pausa estiva, almeno in parte, e queste è stato. La Ferrari, infatti, è migliorata molto, e la prima fila ottenuta domenica all’alba lo dimostra, ma la Mercedes continua ad essere la vettura con più carico e più a suo agio quando le gomme diventano l’elemento che può fare la differenza.

Certamente se i due piloti in rosso non avessero sbagliato la partenza avremmo visto un’altra gara e non è da escludere che questa potesse consegnarci un finale diverso. Bisogna però ammettere, al di là dei se e dei ma, che la Mercedes è apparsa in gara più forte e più efficace, grazie forse anche agli aggiornamenti portati in Giappone proprio per cercare di fermare e arginare il recupero della Ferrari.

Gli uomini di Maranello, però, possono tornare dal Giappone con la consapevolezza che la SF90 è in continua crescita. La qualifica lo dimostra, anche se c’è ancora strada da fare per recuperare anche il gap in gara con le Frecce d’argento. Il margine però ora è ridotto e non assistiamo più a domini, sia in qualifica che in gara, da parte del solito Hamilton o del suo compagno Bottas.

Si sta crescendo, si è capito finalmente dove intervenire per rendere la vettura competitiva: bisogna ora vedere se gli uomini di Maranello, quelli rimasti e quelli che stano crescendo, saranno in grado di far tesoro delle informazioni raccolte nell’arco di questa stagione e utilizzarle nel modo migliore per la vettura 2020.

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