OnePlus 7T Pro è il nuovo smartphone top di gamma dell’azienda cinese, annunciato ufficialmente ieri sera. Costa 759 euro, sarà in commercio a fine ottobre ed è un prodotto che punta soprattutto sulle prestazioni. Non è un caso, quindi, che sia uno dei dispositivi più veloci tra quelli che abbiamo provato. OnePlus ha inoltre puntato su un design unico nel suo genere, con la fotocamera anteriore a scomparsa, per lasciare tutto lo spazio frontale allo schermo Fluid AMOLED da 6,67 pollici. Oltre allo schermo e alle prestazioni, fra i punti a favore ci sono design e qualità costruttiva. Per contro, la memoria non è espandibile, manca la presa jack per le cuffie e l’autonomia è da migliorare.

Per le esigenze di buona parte dei potenziali utenti, il OnePlus 7T Pro con 8 Gigabyte di memoria RAM è la scelta migliore da operare. Per chi invece vuole il massimo delle prestazioni c’è la versione con 12 Gigabyte di memoria RAM, che sarà venduta a 829 euro.

Design

Sul piano costruttivo c’è poco da obiettare. Il rivestimento è realizzato in vetro e metallo e, nella colorazione Nebula Blu oggetto di test, è un prodotto d’impatto. Il modulo fotografico posteriore ha una sporgenza trascurabile, e la cura al dettaglio è stata maniacale. Il meccanismo della fotocamera a scomparsa ci è parso solido, ed è da annotare che l’azienda ha inserito una tecnologia che consente alla fotocamera a scomparsa di rientrare automaticamente in caso di caduta accidentale. Un sistema che abbiamo preferito non testare, ma che potrebbe rappresentare una protezione importante. Inoltre, il 7 Pro è anche resistente ad acqua e polvere, senza possedere ufficialmente la certificazione IP, per un problema di licenze.

Le dimensioni dello schermo fanno intuire che il OnePlus 7T Pro è uno smartphone difficile da usare con una sola mano. Buono il comparto audio che, nella riproduzione dei contenuti multimediali, può contare su un effetto stereo garantito dalla combinazione tra l’altoparlante di sistema e la capsula auricolare. Il volume è elevato, la qualità convincente. La connettività include Bluetooth 5.0, Wi-Fi dual-band e NFC, ma non la presa jack per le cuffie: bisognerà usare modelli wireless.

Comparto fotografico

La tripla fotocamera posteriore è composta da un sensore principale da 48 Megapixel e stabilizzazione ottica dell’immagine, un secondo sensore grandangolare da 16 Megapixel a 117 gradi e un terzo sensore teleobiettivo da 8 Megapixel, che abilita uno zoom ottico a 3X. Si ha a disposizione una grande versatilità di utilizzo.

Il sensore principale scatta fotografie di alto livello sia in diurna che in notturna. In quest’ultimo caso, funziona molto bene la modalità apposita, anche se non riesce a fare miracoli come quella dei Pixel o del P30 Pro di Huawei. Il sensore grandangolare è sempre divertente da utilizzare, anche se soffre un po’ di più con poca luce.

Lo zoom ottico a 3X mantiene bene il livello di dettaglio, e la possibilità di spingersi sino al 10X con il sistema ibrido rappresenta un plus non da poco, anche se il livello di dettaglio cala inevitabilmente, soprattutto in notturna. In generale ravvisiamo un netto salto di qualità a livello fotografico rispetto alla generazione precedente. Il divario rispetto ai prodotti di riferimento per la fotografia mobile si è ridotto, anche se è ancora presente.

Per quanto riguarda i video, si possono registrare fino alla risoluzione 4K a 60 fotogrammi al secondo: molto buoni in diurna, decisamente migliorati in notturna. Purtroppo non godono della stessa stabilizzazione elettronica dei Pixel, per cui risultano un po’ troppo traballanti quando si è in movimento.

Di alto livello anche gli scatti realizzati dal sensore anteriore da 16 Megapixel, inclusa la modalità ritratto. La presenza del meccanismo a scomparsa non fa perdere immediatezza d’uso nella realizzazione, ad esempio, di un selfie: basta selezionare la fotocamera che compare in una frazione di secondo.

Prestazioni

Sul fronte delle prestazioni OnePlus ha giocato su sicuro. Il processore Snapdragon 855+ abbinato a 8 Gigabyte di memoria RAM difficilmente possono deludere. La memoria interna non espandibile è di 256 GB, affidati a un veloce supporto UFS 3.0. L’azienda ha anche previsto un sistema di raffreddamento a liquido composto da 10 strati che, sulla carta, dovrebbe consentire al processore Qualcomm di offrire il 45% in più in termini di efficienza e prestazioni rispetto alla generazione precedente. È poi da tenere in considerazione l’ottimizzazione software compiuta da OnePlus, che rendere Android 10 ancora più scattante.

Al di là dei numeri, questo smartphone è una scheggia. Durante i test non abbiamo notato incertezze o rallentamenti, anche quando l’abbiamo messo sotto torchio. Il raffreddamento a liquido lavora a dovere, per cui non si percepisce mai calore dalla scocca, anche dopo lunghe sessioni di giochi. In quest’ultimo campo, è da sottolineare la presenza del di un nuovo feedback aptico, che aumenta la sensazione di immersività.

Sempre ai giocatori farà molto piacere sapere che lo schermo ha una frequenza di aggiornamento di 90 Hz, che fa apparire ancora più fluide le scene di gioco. Proprio lo schermo è uno dei punti di forza del prodotto. È un pannello Fluid AMOLED con una diagonale utile di 6,67 pollici, risoluzione di 1.440 x 3.120 pixel e supporto allo standard HDR10+. Nei test ci ha convinto: la luminosità è buona così come la visibilità all’aperto (grazie anche all’efficace trattamento oleofobico); gli angoli di visuale sono ampi, la resa cromatica è fedele, e comunque può essere personalizzata via software.

Le cornici attorno allo schermo sono ridottissime, ma non ci è capitato di fare selezioni involontarie. Il display integra anche il sensore biometrico. Fra quelli di questo tipo che abbiamo provato è il più veloce e reattivo. Immancabile la funzionalità Always-On, compatibile anche con tutte le app di terze parti: mostra senza problemi le notifiche di servizi come WhatsApp, Telegram, Instagram.

Il prezzo da pagare per tutti questi vantaggi è la rinuncia a un’autonomia eccellente, nonostante sia installata una batteria molto capiente (4.085 mAh). Con il nostro utilizzo medio (misto tra LTE e Wi-Fi, due account mail attivi, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre due ore di telefonate), siamo riusciti a coprire 17 ore lontano dalla presa elettrica, che non è un risultato strabiliante.

Ci aspettiamo un miglioramento con gli aggiornamenti che saranno installati prima dell’arrivo sul mercato, come accaduto con il predecessore. Utile e funzionale la ricarica rapida.

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