Nelle centrali nucleari di Edf potrebbero esserci componenti non a norma. A dirlo è lo stesso colosso francese, che in Italia controlla Edison. La società ha riferito, informando l’Autorità francese per l’energia atomica, che sono in corso “approfondite analisi per identificare tutti i componenti e i reattori coinvolti, come pure per accertare la loro idoneità al servizio”. L’annuncio ha immediatamente fatto crollare il titolo in Borsa del 7,3%, a 10,06 euro, facendo registrare il maggior calo da quasi due anni.

Edf, come si legge nella nota, è stata informata dal suo fornitore Framatome “di una deviazione dagli standard tecnici che disciplinano la produzione di componenti dei reattori nucleari” e che i difetti “riguardano sia componenti in servizio che nuovi componenti non ancora installati”.

La notizia, come riporta Bloomberg, sta anche facendo lievitare i prezzi dell’energia elettrica e del gas sul mercato del trading, proprio mentre la domanda di energia sta per aumentare in vista dell’arrivo della stagione invernale. La produzione dei 58 reattori nucleari francesi è infatti centrali per rifornire la stessa Francia, nonché altri paesi europei come Germania, Inghilterra e Italia. Nonostante la società non abbia ancora annunciato lo stop agli impianti, il prezzo dell’energia a Parigi e Berlino è salito ai massimi. Stesso discorso per il prezzo del gas naturale in Gran Bretagna che ha registrato l’aumento più consistente dal marzo 2013. “Non sappiamo ancora se qualcuno di questi impianti nucleari francesi debba fermarsi. Se così non fosse i prezzi potrebbero scendere nuovamente in modo rapido”, ha commentato a Bloomberg Ulrik Ljungars, trader di energia all’utility svedese Mobity, sottolineando come ci sia “un sacco di incertezza”.

I difetti denunciati oggi sono l’ultimo di una serie di problemi che ha coinvolto il nucleare di Edf. A luglio il gruppo ha annunciato l’ennesimo rinvio, questa volta al 2022, per la messa in esercizio del reattore Epr di Flamanville, i cui costi sono lievitati da 3,3 a 10,9 miliardi. Mentre tre anni fa i problemi in alcuni componenti prodotti nel forno di Creusot di Areva ha costretto Edf ha limitare la produzione per controllare un terzo dei suoi reattori. Problemi che, assieme alla crescente competitività delle altre rinnovabili e al mai risolto tema della sicurezza, sollevano dubbi sul nucleare come migliore alternativa ai combustibili fossili.

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