“Credo che l’Italia abbia tutto il diritto e direi anche il dovere di svolgere il ruolo che ci spetta“. La richiesta è generica e formulata con un linguaggio felpato della diplomazia da un politico avvezzo a maneggiare i delicati equilibri alla base dei rapporti tra Roma e Bruxelles, ma a 48 ore dalle nomine le parole di Paolo Gentiloni suonano come una rivendicazione.

“Siamo in una fase cruciale per l’Europa – ha detto l’ex premier indicato dall’Italia come commissario europeo con il desiderio mai celato che vada agli Affari economici, arrivando a Santa Severa dove riceverà il Premio cultura Gian Piero Orsello – si discuterà il rilancio della crescita, la sua qualità, sociale e ambientale, il futuro del lavoro e dell’innovazione tecnologica. L’Italia non può rimanere alla finestra, tanto meno essere fuori della porta”. “Credo – sottolinea – che abbiamo tutto il diritto e il dovere di svolgere il ruolo che ci spetta: la nostra storia, la nostra cultura, la nostra economia sono assolutamente decisive per l’Unione europea”, ha detto Gentiloni all’indomani del suo incontro con la presidente eletta della commissione Ue Ursula von der Leyen, che martedì scioglierà la riserva sulle nomine. Sarà la presidente “a decidere” i ruoli dei commissari europei, ha proseguito l’ex ministro degli Esteri, ma “L’Italia avrà il ruolo che merita, importante” e “importante nella Commissione Ue coincide spesso con l’economia”.

Poche ore prima Sergio Mattarella aveva sottolineato la necessità di un “riesame del patto di stabilità” e di una “fiscalità europea” che “elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti il tema delle grandi imprese multinazionali”. Sono i temi del messaggio inviato al Forum Ambrosetti, a Cernobbio, dal presidente della Repubblica, tramite un testo letto dall’ex premier Enrico Letta agli imprenditori, economisti e uomini della finanza che annualmente si radunano sul lago di Como. Il Capo dello Stato ha voluto dettare anche un cambio di passo, sottolineando il “ruolo di primo piano” che l’Italia è chiamata a svolgere all’interno dell’Unione europea che a sua volta deve fornire risposte ai problemi globali. Una presa di posizione a cui si è subito accodato subito il Pd, con i ministri Francesco Boccia (Affari regionali) ed Enzo Amendola (Affari europei) che hanno approvato le parole di Mattarella, sintomo che la linea del governo verosimilmente andrà nella direzione indicata dal Quirinale. Apprezzamento, inoltre, anche dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, mentre aspre critiche sono arrivate dal fronte sovranista sia italiano che europeo.

I contenuti del messaggio di Mattarella – Attenzione soprattutto ai temi economici, al centro dei dibattiti della tre giorni. “Coesione e crescita – ha spiegato Mattarella nel messaggio – sono gli obiettivi ai quali guardare. Il necessario riesame delle regole del patto di stabilità può contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca”. Fondamentale anche trovare una fiscalità condivisa tra gli Stati membri, proprio per eliminare le forme concorrenziali e garantire un sistema “più equo e corretto”. Un cambio di rotta che deve avvenire, secondo il Capo dello Stato “unitamente al rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche, utili ad accompagnare le trasformazioni produttive e del lavoro“. Il “sistema economico-finanziario“, ha proseguito ancora, deve “cogliere l’occasione di fornire il suo contributo a questa fase di rinnovamento del progetto europeo”, in cui l’Italia deve avere “un ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto lungimirante, sostenibile ed equilibrato dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale”.

Un rinnovamento che deve essere colto subito, ora che si è ancora all’inizio della nuova legislatura europea che, ha sottolineato ancora Mattarella, “offre l’opportunità di poter definire un programma all’altezza delle aspettative dei cittadini europei espresse con il recente voto”. Tante le sfide da affrontare, secondo il Capo dello Stato, dai cambiamenti climatici, a quelli demografici, fino alle “rapide trasformazioni tecnologiche” e alle “tensioni politiche e minacce alla sicurezza”. “All’Unione – ha aggiunto – serve in particolare una stretta cooperazione tra istituzioni e Paesi per rilanciare l’integrazione, completare il mercato unico e rafforzare il pilastro sociale“. Secondo il Presidente, infatti, solo l’Europa “solida e unita” può avere un ruolo da protagonista “al governo dei grandi temi globali”, soprattutto visto il “contesto internazionale caratterizzato da crescenti rischi e incertezze e dal rallentamento dell’attività economica, anche a causa di inappropriate guerre commerciali”. Solo la riaffermazione di un multilateralismo, “fondato su regole condivise” e l’apertura degli scambi “potranno rilanciare la fiducia”, ha concluso Sergio Mattarella, riferendosi ai dazi commerciali tra le varie potenze.

Le Maire: “D’accordo con Mattarella su patto di stabilità” – Un messaggio, quello del presidente della Repubblica, accolto positivamente dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che condivide l’esigenza di rivedere il patto di stabilità, ricordando di aver già “proposto un ‘compact‘ per la crescita” che “credo sia molto vicino a quello proposto da Mattarella”. “Lo faccio da sei mesi e farò la stessa cosa e ripeto quello che ho già detto: bisogna agire in fretta – ha detto Le Maire – Guardiamo al panorama economico completamente nuovo che affrontiamo in Europa: crescita lenta, bassa inflazione e bassi tassi di interesse e qualche volta negativi. Dobbiamo decidere”. Le Maire ha ricordato che il compact che ha proposto si basa su “tre pilastri”: “Il primo è la necessità di attenersi alle regole europee e ridurre il debito e le spese pubbliche quando è necessario”. Il secondo “è fare riforme strutturali per far crescere la competitività e la produttività“. “Il terzo pilastro è quello di fare più investimenti nei Paesi in cui si ha il necessario spazio fiscale per farlo come in Germania“.

Le Maire, poi, ha sottolineato che il nuovo governo italiano è “un’opportunità unica per dare nuovo slancio alle relazioni italo francesi nell’ambito economico e finanziario”. Non solo. Per il titolare dell’Economia francese, il Conte Bis rappresenta anche “una grandissima occasione per dare una nuovo slancio alle relazioni tra l’Italia e tutti i membri dell’area Euro perché l’Italia deve essere al centro della costruzione europea come è stata dall’inizio e deve continuare a farlo perché abbiamo bisogno dell’Italia e degli italiani”. Nella fattispecie, Le Maire ha annunciato di aspettare con “con ansia un incontro con la mia controparte Roberto Gualtieri con cui ho avuto un colloquio telefonico ieri per congratularmi per la sua nomina“. L’incontro della prossima settimana a Helsinki, ha aggiunto, “ci permetterà di aprire la strada a nuove iniziative. Sappiamo che ci sono molti progetti sul tavolo a cui possiamo dare slancio, progetti economici e finanziari tra Italia e Francia“.

Sovranisti contro il Capo dello Stato – Diversa la reazione di Geert Wilders, del partito sovranista olandese per la Libertà: per lui l’aumento del debito “si può fare” ma a condizione “di uscire dall’Europa perché “non devono pagarlo gli altri” . “Se vogliono farlo Italia o Grecia – ha detto a margine del forum Ambrosetti – io non sono contrario ma non devono pagarlo gli altri. Non è una cattiva idea ma va fatto fuori dall’Unione Europea“. Su una linea molto simile a quella di Wilders anche la Lega di Salvini, con il vicesegretario Andrea Crippa ad attaccare governo e capo dello Stato: “Con questo governo e con questa maggioranza non c’è alcuna possibilità che l’Italia giochi un ruolo di primo piano nell’Unione europea – ha detto – Con Mattarella, i 5 Stelle e il Partito Democratico l’Italia sarà soltanto la schiava di Bruxelles, Berlino e Parigi. E il presidente della Repubblica è complice e responsabile di questa situazione, visto che ha voluto fortemente il governo delle poltrone impedendo le elezioni che sarebbero state l’unico sbocco naturale e democratico per la crisi”.

Il Pd di governo sulla linea del Quirinale – I primi a commentare le parole del presidente della Repubblica sono stati i neo ministri Pd Francesco Boccia (Affari regionali) ed Enzo Amendola (Affari europei). Mentre il primo ha sottolineato l’esigenza che “l’auspicio del Presidente della Repubblica sulla tassazione delle multinazionali, diventi un impegno comune dell’Europa che sta cambiando”, il secondo su Twitter ha sottolineato che “Mattarella ha ragione quando scrive che serve un riesame del Patto di Stabilità. Coesione e crescita per rilanciare gli investimenti in reti, innovazione, educazione e ricerca. L’Ue è la nostra comunità di destino”.

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