Matteo Renzi strizza l’occhio agli industriali e avverte il nascente governo Pd-M5s: “Aiuti chi produce o non avrà i nostri voti”. Anche se, spiega in un’intervista a Il Sole 24 Ore, qualora il premier incaricato scegliesse una lista di ministri di qualità, allora l’esecutivo potrà durare fino al termine della legislatura. Una ricetta, quella dei “ministri di livello”, che prima dell’ex premier aveva già lanciato Beppe Grillo.

“L’Italia rischia grosso. La Brexit di Boris Johnson sarà un disastro sia per il Regno Unito sia per l’Europa. La frenata tedesca rallenterà la crescita anche nel nostro Nord Est. E in casa nostra il Pil oscilla tra lo zero e il negativo – è il ragionamento del senatore toscano – È un passaggio delicato, è ora di finirla col teatrino dei bisticci: oggi si tira una linea di demarcazione”. Da qui nasce la “responsabilità” che ha portato l’ex segretario dem dall’anti-grillismo militante ad essere il primo promotore dell’accordo di governo.

Con un occhio di riguardo per il mondo produttivo: “Non avete nulla da temere da un governo che nasce per evitare l’aumento dell’Iva e che abbassa lo spread. Ma se qualcuno vi volesse far male, sappiate che non avrà i numeri in Parlamento”. Quindi spiega la sua visione, contestando l’atteggiamento di Matteo Salvini: “Da un lato chi vuole il bene dell’Italia accetti il compromesso e faccia il Governo. Dall’altro chi pensa solo all’interesse di parte continui pure a chiedere ‘Elezioni’ sapendo che sarebbero una sciagura per la nostra economia”. Il leader leghista, aggiunge, invoca le urne “per bieco interesse ma il Parlamento non è il suo maggiordomo: ci sono delle regole e vanno rispettate. Si va a votare quando lo dice la Costituzione, non quando lo dice Instagram”.

Il voto, profetizza, non arriverà a breve: “Per me questa legislatura va al 2023”. Forse anche con il governo tra dem e pentastellati: “Dipenderà dalla qualità delle persone che ne faranno parte”. Se i ministri, spiega, saranno “di livello non durerà, se sarà una squadretta non durerà”. Un concetto simile a quello già espresso da Grillo che aveva chiesto di fare largo all’esperienza e alla competenza, fuori dalla politica, per la scelta dei membri del governo. Su Conte, Renzi osserva: “Il destino è benevolo con lui e ora ha una seconda chance, spero vada meglio della prima”.

Nel dibattito sull’alleanza in discussione in questi giorni è intervenuto anche il sindaco di Milano, Beppe Sala: “Mi auguro che duri il tempo necessario a eleggere il prossimo presidente della Repubblica”, dice al Corriere della Sera. “Il mio suggerimento al Pd – aggiunge – è di tenere i nervi saldi ma fissare una linea oltre la quale non si può andare”. Augurandosi che l’esecutivo non si limiti alla ‘gestione ordinaria’ ma apra “una stagione riformista”, Sala punta sulla valorizzazione dei sindaci: “Vorrei che si profilasse una nuova stagione municipalista supportata da una nuova agenda urbana. Negli ultimi anni i Comuni hanno fatto meglio dei governi che si sono succeduti”.

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