“Stasera a Colico potrei mandare a cagare Di Battista“. “Domani sarò in Senato“. L’ultima giornata in Romagna di Matteo Salvini si chiude con un annuncio e un nuovo capitolo della polemica con l’esponente dei 5 Stelle. Il tutto a poche ore dall’inizio di una settimana fondamentale per la tenuta del governo gialloverde. In questo senso va interpretata la presenza del leader leghista nella capitale nel giorno in cui al Senato arriva il Decreto sicurezza bis, con eventuale (ma probabile) voto di fiducia. Un test campale per l’esecutivo, con il timore che la fronda interna ai 5 Stelle possa mettere a rischio la maggioranza. “I numeri per la fiducia? Non lo so se ci sono, non mi sono ancora informato ma lo farò nel pomeriggio” ha risposto il vicepremier a chi gli chiedeva della possibilità di una crisi di governo. “Vedremo domani, la giornata sarà lunga” ha aggiunto. Alla domanda sulla libertà di stampa e sullo scontro a distanza con Di Battista, invece, il segretario del Carroccio ha rimandato tutti alla festa della Lega in programma questa sera a Colico, in provincia di Lecco: “Stasera manderò a quel paese Di Battista”.

L’esponente pentastellato, dal canto suo, ha continuato ad attaccare a distanza Salvini. “Non mi frega nulla dei centesimi che sarà costato un giro in moto d’acqua. Mi indignano i milioni di euro regalati dalla Lega Nord a Radio Radicale (una radio di partito) quando centinaia di migliaia di piccoli imprenditori e artigiani dallo Stato non hanno niente – ha scritto Di Battista su Facebook – Non me ne frega nulla che si sia inginocchiato davanti ad una cubista, mi indigna che si sia, di fatto, inginocchiato davanti al potere dei Benetton – ha aggiunto – Non me ne frega nulla dei brindisi che fa in spiaggia il ministro Salvini. Mi indigna il fatto che a causa della Lega Nord molte cooperative (anche Coop rosse legate al Pd) sono pronte a brindare per gli appalti che arriveranno sulle grandi opere inutili. Questo è ciò che penso – ha concluso Di Battista – queste sono le mie idee da libero cittadino“.

Il ministro degli Interni ha promesso una replica forte, ma intanto nella sua agenda c’è la gestione dei prossimi giorni romani. Al netto del Decreto sicurezza bis, al Senato dovrebbero essere discusse anche le mozioni contro l’Alta velocità Torino-Lione: il giorno giusto dovrebbe essere martedì, stessa data dell’incontro convocato da Salvini al Viminale con le parti sociali per esaminare sempre il dossier fiscale, dalla flat tax alla ‘pace 2’. Il segretario della Cgil Landini ha già fatto sapere che non ci sarà, così come lo stesso Salvini è dato da tutti per assente al tavolo con le parti sociali voluto dal premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, che avrà il centro il tema del lavoro. All’incontro in programma per lunedì 5 agosto il governo dovrebbe essere rappresentato, tra gli altri, dal vicepremier M5S Luigi Di Maio, che è anche ministro del Lavoro, mentre la Lega sarà presente con il viceministro Massimo Garavaglia, a rappresentare il Mef, e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.

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