Poco prima che venisse dato il via libera definitivo, alla Camera, al cosidetto decreto “salva-conti”, che congela preventivamente 1,5 miliardi di euro di spese dei ministeri in attesa di verificare gli effettivi risparmi per reddito di cittadinanza e quota 100, c’è stato uno scontro a distanza tra i banchi dell’opposizione e quelli della maggioranza, in particolare tra quelli targati Lega. Per il deputato del Pd, Luigi Marattin, “siamo qui a discutere una manovra correttiva per gli errori che avete compiuto in legge di Bilancio. In più, la fate perché ve la chiede l’Europa, anche se avete sempre sostenuto che non lo avreste mai fatto”. “Questa non è una manovra correttiva ma un assestamento” ha replicato Claudio Borghi (Lega), che poi ha aggiunto: “Ci accusate di far salire lo spread e di condizionare negativamente l’andamento del mercato con le nostre dichiarazioni, ma la verità è che è stato il governo Renzi a portare via i soldi dei cittadini. E questo gli elettori lo hanno capito”.

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