La missione ha inoltre raccolto dati nel Polo Sud lunare per scoprire le tracce dell’evoluzione geologica, dando vita a una ricerca pubblicata a maggio su Nature‎‎. Per i ricercatori, una maggiore conoscenza della superficie relativamente incontaminata della Luna può aprire una finestra sull’evoluzione della Terra e degli altri pianeti. Il programma di esplorazione lunare cinese, secondo quanto dichiarato da Wu Yanhua, vice capo dell’Agenzia nazionale cinese per lo spazio (CNSA), prevede il lancio di altre quattro sonde per missioni di prelievo e trasporto a terra di campioni di suolo lunare. Nel corso dell’ultima missione la sonda Chang’e-8 sperimenterà anche le tecnologie necessarie alla costruzione di una base scientifica lunare. Tra queste la stampante 3D, che potrebbe essere utilizzata per costruire parte delle strutture della futura colonia. I piani spaziali della Cina non si limitano alla Luna. I vertici della Cnsa hanno infatti dichiarato che Marte è tra gli obiettivi dei prossimi anni ed hanno confermato l’invio di una sonda in orbita intorno al pianeta rosso nel 2020.

Per vincere la nuova corsa alla Luna, gli Usa chiedono anche ai partner commerciali di premere sull’acceleratore. Dopo aver messo a disposizione 106 milioni di dollari per finanziare le proposte di tecnologie lunari da parte di piccole e medie imprese attraverso il programma Small Business Innovation Research (SBIR), l’agenzia spaziale americana ha annunciato l’impegno a investire altri 45.5 milioni di dollari per lo sviluppo del lander della missione Artemis.

L’ingresso dei privati ha dato una spinta propulsiva al comparto, riportando l’entusiasmo ai livelli delle missioni Apollo. Elon Musk, fondatore di SpaceX, forte della performance di Crew Dragon, la prima navicella privata per astronauti ad aver raggiunto e agganciato la Stazione Spaziale Internazionale in un volo di test senza equipaggio, promette di portare i primi turisti in orbita attorno alla Luna nel 2025. Di recente SpaceX, ha svelato l’identikit del prototipo Starhopper della futura navicella Starship, con cui intende raggiungere la Luna. La sua altezza è di 36 metri con un diametro di 9 ed è interamente color acciaio.

Lo Starhopper verrà utilizzato per effettuare test di decollo e atterraggio. Intanto La Nasa ha selezionato la Maxar Technologies di Westminster, Colorado, per sviluppare entro la fine del 2022 gli elementi di propulsione, potenza e comunicazione per il Lunar Gateway. I sistemi forniranno anche capacità di manovra, controllo di assetto e attracco. “La propulsione elettrica solare è estremamente efficiente, e ciò la rende perfetta per il Gateway” – ha commentato Mike Barrett del Glenn Research Center della Nasa a Cleveland – “questo sistema richiede molto meno propellente rispetto ai sistemi chimici tradizionali, un fatto che consentirà al Gateway di spostare più massa attorno alla Luna, come un sistema di atterraggio per gli astronauti e grandi moduli per vivere e lavorare in orbita”.

Lo studio su Nature

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Luna, nel 2024 il “grande balzo” di una donna. La Cina testerà stampante 3D per costruzione base scientifica

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