Ha un certo peso già dal titolo: “Costituente delle Idee”. Sommario: “Valori, proposte e domande per riaccendere il Paese”. Spiegazione di Nicola Zingaretti: “Uno strumento per chiamare a raccolta una parte del Paese che vuole combattere, con grandi incontri e forum”. Traduzione volgare: il Rousseau del Pd. Il nuovo progetto è stato presentato dal leader durante l’assemblea nazionale di sabato: “Sul partito dobbiamo cambiare tutto”, ha detto dal palco, ripetendo quello che quasi tutti i neosegretari hanno annunciato appena dopo il loro insediamento (“Dobbiamo riaggregare”, “restare uniti”, “essere più aperti” gli altri tormentoni). “Uno degli strumenti per cambiare”, ha aggiunto, “è la Costituente delle idee” che di fatto è una chiamata a raccolta di volontari e simpatizzanti per scrivere il programma del partito.

Online è già presente l’omonimo sito, in cui chiunque può inviare le proprie proposte. Il portale, che nelle intenzioni ricorda l’esperimento del Rousseau dei 5 Stelle, pecca forse in prolissità. Dalla homepage veniamo reindirizzati alla “Premessa”, in cui viene spiegato il senso del progetto: 600 parole, un po’ Libro Cuore un po’ verbale di assemblea condominiale, in cui il partito ci parla di un “piano per l’Italia”, di “politica che deve costruire la strada”, di quanto servano “idee, risorse e investimenti”, ma anche “voglia di ascoltare chi ha serie proposte”.

Il risultato, si suppone dopo i nostri contributi, sarà un “testo come base per un confronto larghissimo che ci impegnerà nei prossimi mesi”. Un testo che parte “dalle case e dalla vita delle italiane e degli italiani” per “ridare speranza all’Italia che soffre e fiducia all’Italia che cresce”. I tre ingredienti con cui ridare speranza sono i tormentoni di ogni campagna elettorale di quasi ogni partito: meno tasse sul lavoro, sviluppo verde, scuola a costo zero.

Finita la premessa, e passata una buona mezz’ora, possiamo leggere il blog del viaggio per l’Italia (intitolato “Il blog del viaggio per l’Italia”) di Nicola Zingaretti, oppure passare direttamente alle proposte del programma che cambierà l’Italia. Propendiamo per la seconda strada.

I macrotemi sono dieci, ognuno con una propria pagina, ognuno con un proprio testo di circa 750 parole in cui ci vengono esposte tutte le misure proposte dal Pd: Lavoro (meno tasse e parità di salario tra uomini e donne), Ambiente (riduzione delle emissioni), Scuola (aumento degli stipendi degli insegnanti), Politica industriale (più formazione dei lavoratori), e ancora Infrastrutture, Fisco, Sanità, Sicurezza, Pensioni e Meridione.

Senza domandarci a cosa possa servire il nostro contributo, visto il programma di 50mila caratteri già scritto, proviamo a inviarne uno. Lasciamo il nostro nome, la mail (su cui riceveremo aggiornamenti sui prossimi eventi) e qualche riga con la nostra idea. Riceviamo una mail di ringraziamento.

Non sappiamo che fine farà la nostra proposta, da chi sarà letta, come verrà rielaborata e se servirà effettivamente a qualcosa. Se tutto andrà bene, a novembre (tra quattro mesi) il partito si riunirà nuovamente a Bologna, per concordare l’ennesimo, nuovo, programma, che di fatto è già scritto. Nel frattempo, un’apposita Commissione (la commissione…) dovrebbe lavorare alla riforma dello statuto del partito (lo statuto…), i cui cambiamenti forse saranno discussi alla prossima assemblea a dicembre (tra cinque mesi…). Una tabella di marcia piuttosto lenta e dai contenuti poco sexy.

Sul sito della Costituente, i più arditi possono anche candidarsi come volontari per la “grande campagna di ascolto” che sta per partire in tutta Italia. Gli basta lasciare i dati, un cellulare, gli eventuali link ai profili Facebook e Twitter e selezionare il campo in cui sono più dotati. Persino le categorie cercate dal Pd presso i volontari, indicano il cambiamento dei tempi anche in casa della sinistra. Non comprendono più robe tipo “volantinaggio” o “presenza nei gazebo”, ma cose tipo “Analytics”, “Video production”, “Graphic design”, “Email design” e “Social media marketing”. E forse sono questi, in un inglese tech-cool, i termini più pragmatici, comprensibili e concreti dell’intera operazione della Costituente delle idee.

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