La capitana Carola Rackete l’aveva già annunciato: qualunque fosse stata la sentenza della Cedu, la Sea Watch sarebbe sbarcata in Italia. E così è stato: la nave della ong tedesca battente bandiera olandese, che da 14 giorni è in mare a largo di Lampedusa con 42 migranti a bordo, dalle 14 è in acque territoriali italiane. Poco prima delle 19, quando l’imbarcazione era già di fronte al porto, le autorità italiane sono salite a bordo: hanno controllato i passaporti dell’equipaggio e i documenti della nave. L’attracco è previsto dopo le 20, ma i migranti potrebbero anche essere fatti sbarcare prima. Ingresso che le è stato vietato dopo la decisione di Viminale, Difesa e Trasporti di chiudere i porti sulla base del decreto Sicurezza bis. Rischia una multa da 10mila a 50 mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento. Poco dopo l’ingresso, l’imbarcazione è stata raggiunta dalla motovedetta della Guardia di Finanza a circa 12 miglia dalla costa, ma non si è fermata all’alt. E anche la capitaneria di porto di Lampedusa, negli scambi via radio prima dell’entrata, aveva ricordato alla capitana che l’ingresso della nave nelle acque italiane era vietato. Ma Rackete – che poco dopo Salvini in diretta Facebook definirà “sbruffoncella che fa politica sulla pelle degli immigrati pagata non si sa da chi” – non si è fermata: “Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa – ha spiegato -. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”. In 14 giorni, lamenta la ong, “nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La nostra comandante non ha scelta. Basta, entriamo. Non per provocazione, per necessità, per responsabilità“. Intanto la Commissione Ue ha fatto sapere di essere in contatto con alcuni Paesi membri per i ricollocamenti, e per Dunja Mijatovic, commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, “si dovrebbe dare il permesso alla Sea Watch di far sbarcare le persone senza conseguenze per il capitano, l’equipaggio e l’armatore”.

Passo formale dell’Italia nei confronti dell’Olanda – Poco dopo l’annuncio dell’entrata nelle acque territoriali Salvini risponde in diretta Facebook e va all’attacco: “Chi se ne frega delle regole ne risponde, lo dico anche a quella sbruffoncella della comandante della Sea Watch che fa politica sulla pelle degli immigrati pagata non si sa da chi. Se qualcuno pensa che le leggi sono barzellette pagherà fino in fondo”, ha aggiunto. “Io non do autorizzazione allo sbarco a nessuno, non la do e non la darò mai, nessuno pensi di poter fare i porci comodi suoi. I governi di Olanda e Germania ne risponderanno, sono stufo”. “La comandante – ha poi aggiunto ancora Salvini – sappia che l’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra. Se in Europa esiste qualcuno ora li dimostri, se c’è governo ad Amsterdam con un po’ di dignità lo dimostri”.

Di fatto, poco dopo la diretta, ha riferito la Farnesina, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha dato “istruzioni all’Ambasciatore d’Italia all’Aja di fare, immediatamente, un passo formale presso il governo olandese” sul caso della Sea Watch. Interviene anche Luigi Di Maio: “L’Europa deve svegliarsi, ecco cosa penso – ha detto all’Ansa -. Penso che l’Europa debba aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia. Non abbiamo bombardato noi la Libia“. Giorgia Meloni chiede che la nave, una volta sbarcati i migranti, venga affondata, mentre il sindaco di Lampedusa Totò Martello commenta il caso parlando di una “sceneggiata mediatica di pessimo gusto”.

CRONACA ORA PER ORA

20.35 – Fonti di Palazzo Chigi: “Verifiche su condotta omissiva del governo olandese”
Dopo aver preso atto della violazione, da parte della nave, del provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali e dopo avere preso atto del passo formale compiuto dall’Ambasciatore italiano all’Aja nei confronti del Governo dei Paesi Bassi, di cui la nave batte bandiera, il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi hanno concordato di proseguire nelle iniziative formali volte a verificare l’eventuale condotta omissiva di detto Governo

20.22 – Di Maio: “Servono corridoi umanitari. M5s non è al Viminale”
“Servono corridoi umanitari legali per chi può venire qui. Se entri in Italia lo fai col permesso dei cittadini italiani. Servono più rimpatri delle migliaia di irregolari non identificati che abbiamo nel nostro Paese. Servono Agenzie dell’Unione Europea su suolo Africano, serve una alleanza con la Cina per investimenti sostenibili nel continente africano”. Lo scrive in un post su Facebook Luigi Di Maio. “Il Movimento 5 Stelle non ha né il ministero degli Affari Esteri, né quello dell’Interno, né quello dell’Unione europea. Le politiche dell’immigrazione vanno fatte soprattutto sul lungo periodo. Altrimenti ci aspetta una estate lunga, con gli stessi problemi di sempre”.

18.54 – Il commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa: “L’Italia li lasci sbarcare”
“Nell’attuale situazione si dovrebbe dare il permesso alla Sea Watch di far sbarcare le persone senza conseguenze per il capitano, l’equipaggio e l’armatore”, ha detto Dunja Mijatovic, commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa. Mijatovic assicura che continuerà a “sollecitare gli altri Stati a prendere la loro parte di responsabilità in modo che l’Italia non sia lasciata sola a gestire le operazioni di ricerca e salvataggio e l’accoglienza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti sul suo territorio”.

18.30 – La capitana: “Autorità italiane a bordo”
Carola Rackete in un video pubblicato su Twitter fa sapere che le “autorità italiane” sono salite a bordo e hanno controllato i documenti della nave e i passaporti dell’equipaggio. Rackete si augura che portino a terra i 42 migranti.

17.24 – Nave affiancata dalla Guardia costiera
La Sea Watch 3 si trova a circa 3 miglia dalla costa di Lampedusa. La nave della ong, con a bordo 42 migranti, è stata affiancata da una motovedetta della guardia costiera.

16.55 – Prefettura di Agrigento: “Attendo direttive da Roma”
Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, potrebbe elevare le multe, che vanno da un minimo di 10 mila ad un massimo di 50 mila euro, previste dal Decreto di Sicurezza. Il decreto prevede sanzioni amministrative per il comandante, per l’armatore e per il proprietario dell’imbarcazione.

16.47 – Attracco previsto in serata
Dovrebbe attraccare a Lampedusa dopo le 20.30, appena sarà partito il traghetto diretto a Porto Empedocle, la nave Sea Watch che, forzando il blocco della Finanza è ormai davanti all’isola. L’unico approdo possibile, viste le dimensioni dell’imbarcazione, è il molo commerciale. Non è escluso, però, che i 42 migranti a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra.

16.42 – Sindaco di Lampedusa: “Su Sea Watch sceneggiata di pessimo gusto”
“Sulla nave Sea watch stiamo assistendo a una sceneggiata, e pure di pessimo gusto”, ha detto il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, che sta seguendo l’evolversi della situazione. “È una sceneggiata mediatica – ha detto ancora -. Stanotte sono sbarcate otto persone e non c’è stato alcun porto chiuso. Come anche nei giorni precedenti. Poi, per 42 migranti che per 17 giorni stanno sulla nave, si sta scatenando il finimondo anche con implicazioni internazionali. Insomma, una sceneggiata di pessimo gusto”.

16.32 – Salvini: “Atto ostile. Olanda si faccio carico della nave”
“Il governo olandese non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile: avevo già scritto al mio omologo olandese, e ora sono soddisfatto che l’Ambasciatore d’Italia all’Aja stia facendo un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. L’Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l’Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo”.

16.21 – Nave davanti al porto di Lampedusa
La Sea Watch è davanti al porto di Lampedusa. Sul molo sono schierati i carabinieri.

14.10 – La capitana Carola Rackete: “Ho deciso di entrare a Lampedusa”
L’ingresso in acque territoriali italiane era già stato anticipato dalla stesso capitana in un’intervista a Repubblica e oggi la ong ha lanciato una campagna di crowdfunding per pagare la multa in caso di sbarco a Lampedusa. “Se il nostro capitano Carola segue la legge del mare, che le chiede di portare le persone salvate sul #seawatch3 in un porto sicuro, potrebbe affrontare pesanti condanne in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani, condividi questo post e fai una donazione per la sua difesa legale”. In mattinata la ong aveva poi spiegato in un tweet che i migranti, dopo avere saputo della sentenza della Cedu, si sono sentiti “abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani”. La Corte europea dei diritti dell’uomo, pur non obbligando l’Italia, aveva comunque chiesto che ai naufraghi venisse data tutta l’assistenza necessaria.

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