Nigel Farage ha 24 ore di tempo per fornire spiegazioni al Parlamento europeo riguardo ai doni non dichiarati ricevuti dal magnate britannico Arron Banks, scrive il Guardian. L’inchiesta della plenaria di Bruxelles sulla trasparenza nei finanziamenti al leader del Brexit Party era iniziata a fine maggio, in seguito ad alcune rivelazioni dei media sui regali ricevuti dal Brexiteer da parte del controverso miliardario che ha finanziato la campagna dei Leave sulla Brexit e il cui nome è uscito anche nelle inchieste sui Panama Papers. I finanziamenti ammonterebbero ad almeno 450mila sterline. Ma il politico britannico ha già annunciato che non fornirà alcuna spiegazione.

Tra i particolari rivelati dall’inchiesta di Channel 4 dalla quale sono poi partite le indagini del Parlamento europeo, emerge che il politico euroscettico ha ottenuto soldi per il pagamento dell’affitto di una lussuosa casa nel quartiere di Chelsea, a Londra, dal costo di 13mila sterline al mese. In aggiunta, a Farage sono stati forniti anche un autista e sono state pagate diverse trasferte negli Stati Uniti. Nessuna di queste donazioni risulta essere stata dichiarata al Parlamento europeo, il che potrebbe portare a una violazione dei regolamenti dell’istituzione secondo cui i deputati sono tenuti a riportare ogni spesa di viaggio, alloggio o soggiorno sostenuta da fonti esterne per partecipare a eventi. La dichiarazione dovrebbe rivelare il nome e l’indirizzo del finanziatore, i dettagli sulle spese e il tipo di evento.

Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, ha affidato la questione a una commissione composta da cinque membri dell’aula che avrà il compito di vigilare e svolgere le adeguate verifiche sull’operato di Farage. Proprio questo ristretto gruppo di parlamentari si è riunito martedì e ha deciso di concedere al leader del Brexit Party, che per la sua attività di europarlamentare riceve 102mila euro all’anno, ai quali devono essere aggiunti, riferisce il quotidiano britannico, 700mila euro in apparizioni televisive tra il 2014 e il 2018, appena 24 ore di tempo per fornire la propria versione dei fatti.

Ma Farage, sentito dal Guardian, ha deciso che non si presenterà: “Cos’è questo se non un tribunale illegale dell’Ue che mi dà solo 24 ore di tempo basandosi su accuse prese dalla stampa? Non mi presenterò con così poco preavviso. E se tenteranno di cacciarmi dall’istituzione, chi darà voce alle migliaia di persone che mi hanno votato? È questa la democrazia in stile Ue?”. Poi entra nel merito della questione: “Non ho ricevuto alcun finanziamento privato legato a obiettivi politici. Questa commissione farebbe meglio a investigare sullo spreco di denaro pubblico da parte dei parlamentari”. Una sua mancata apparizione di fronte alla mini commissione, d’altronde, non avrebbe alcuna conseguenza pratica sul ruolo politico svolto da Farage nel Parlamento di Bruxelles. Solo Tajani, dopo aver ricevuto il rapporto definitivo, potrà decidere se e quale sanzione applicare nel caso specifico, in base ai regolamenti del Parlamento.

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