Una visita di Stato lunga tre giorni, con la Brexit alle porte, mentre la Gran Bretagna attende il prossimo premier dopo le dimissioni di Theresa May seguite al fallimento dei suoi accordi con la Commissione europea. Donald Trump atterra nel Regno Unito, dove parteciperà a un banchetto ospitato dalla regina Elisabetta II e incontrerà May. Anticipato dalle parole pronunciate mentre era in volo a bordo dell’Air Force One: da un lato, le prospettive economiche; dall’altro i commenti poco lusinghieri nei confronti del sindaco musulmano di Londra, Sadiq Khan.

Dopo aver liquidato con un “non fatemi domande se non volete che risponda” i cronisti che gli chiedevano se ritenesse appropriato discutere di Brexit e detto di ritenere la visita “che sia una opportunità per un grandissimo accordo commerciale ad un certo punto in un futuro prossimo, e vedremo come funzionerà”, è andato all’attacco di Khan. Il sindaco di Londra, negli scorsi giorni, aveva firmato un lungo intervento sull’Observer nel quale attaccava l’inquilino della Casa Bianca definendolo “uno degli esempi più eclatanti di una crescente minaccia globale” insieme a Viktor Orban, Matteo Salvini, Marine Le Pen e Nigel Farage. A suo avviso, il Regno Unito non avrebbe quindi dovuto “srotolare il tappeto rosso” di fronte a chi usa un linguaggio da “fascisti 2.0”.

Parole alle quali Trump ha risposto definendo Khan un “perdente completo” che “ha fatto un terribile lavoro come sindaco di Londra”. Invece di fare “commenti cattivi”, ha aggiunto il tycoon su Twitter rima di scendere dall’Air Force One “farebbe meglio a concentrarsi sulla lotta alla criminalità della capitale britannica”. E di fronte a chi gli chiedeva se desiderasse un faccia a faccia con il sindaco, il presidente Usa ha risposto: “No, non lo apprezzo molto. Penso che sia il gemello di de Blasio (il sindaco di New York, ndr), tranne per il fatto che è più basso”. Riguardo alla successione di May, Trump ha già confermato il suo endorsement a Boris Johnson, il favorito alla leadership Tory, che ha promesso che farà uscire la Gran Bretagna il 31 ottobre prossimo dalla Ue anche senza un accordo.

Intervistato dalla Bbc, il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, che ha accolto Trump e la firstlady Melania in aeroporto, è stato molto cauto nel commentare le reazioni negative suscitate nel Paese dall’arrivo dell’inquilino della Casa Bianca, contro la cui visita negli anni scorsi milioni di britannici hanno firmato petizioni. “La gente ha le proprie opinioni sulle politiche di Trump, è molto controverso – ha riconosciuto – non pretendo di essere personalmente d’accordo con Trump su tutto”. Ma – ha aggiunto – è “anche il presidente più importante alleato e viene per celebrare la più importante alleanza nella storia”. Riguardo però all’attacco a Khan, Hunt ha ricordato che “il sindaco di Londra ha rivolto alcuni buoni insulti a Donald Trump” sottolineando come questa “lite è iniziata perché lui ed altri laburisti hanno deciso di boicottare questa visita, una cosa che io credo sia totalmente inappropriata”.

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