I legami diretti tra la famiglia Arata e Matteo Salvini risalgono almeno a due anni fa. Il figlio di Paolo Arata, Federico Arata, ha infatti organizzato il viaggio nel dicembre 2017 del segretario della Lega negli Stati Uniti, facendo da ponte tra lui, Steve Bannon e Donald Trump. “Mi chiamo Federico Arata e sono il mittente, insieme a Ted, di questo viaggio negli Stati Uniti per Salvini. Io lavoro come spin doctor per Lega, cercando di aiutarli a migliorare socialmente e internazionalmente». Con queste parole, Federico, si era presentato agli americani.

Successivamente, secondo quanto riporta un’inchiesta dell’Espresso, Arata junior avrebbe contribuito a creare, sempre dietro le quinte, l’alleanza tra la Lega e le forze nazionaliste e anti-europee. È stato lui ad accompagnare Bannon nel suo giro in Italia, a settembre 2018. Federico, 34 anni, laureato in economia alla Luiss, è un banchiere di successo che ha lavorato per Nomura, Bnp Paribas, Bsi, Credit Suisse. Quando l’Espresso gli chiede “se aveva mai avuto rapporti d’affari con il padre e il fratello”, rispetto alle indagini delle Procure di Palermo e Roma, Federico fa sapere tramite il suo avvocato che “lui non c’entra niente con la vicenda resa nota dai giornali”. Oggi, il giovane banchiere vive in Svizzera e detiene quote in due società, la Italex Gmbh e la Token Up Sagl. Ed è almeno dal 2016 – scrive sempre l’Espresso – che è impegnato a creare una rete tra la Lega e il mondo della politica e della finanza internazionale.

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