Un pugno nello stomaco. Uno spettacolo obbrobrioso. Il trash invade il salotto buono di Napoli tra l’indifferenza generale. Un box con pannelli bianchi allestito con tanto di palco, faretti con luci colorate, strumenti musicali, consolle e impianto di amplificazione, con casse che sparano a palla migliaia di watt di potenza. I gorgheggi, le urla, i cori da stadio, le risate sguaiate rimbombano e invadono l’austero e nobile slargo. Non è finita. Per dare un ulteriore tocco kitsch sono stati posizionati anche dei cannoncini eruttanti coriandoli e stelle filanti luccicanti. Lo spettacolino di cattivo gusto avviene nella monumentale piazza del Plebiscito, a pochi metri da Palazzo Reale, dalla Basilica di San Pietro e Paolo e dalla sede della prefettura di Napoli. Attorno al box-palcoscenico c’è una folla scatenata di oltre 3mila fan che agitano nell’aria palloncini rossi a forma di cuore e lampade accese per illuminare la serata d’amore e scandiscono in una sorta di litania il testo dei brani.

E’ la festa-concerto – ufficialmente solo flash mob – dell’addio al celibato di un “famoso” artista, il neomelodico Tony Colombo. Un evento a sorpresa preparato nei minimi particolari per festeggiare la sua amata e promessa moglie, Tina Rispoli, vedova di Gaetano Marino, 48 anni, ritenuto boss degli scissionisti ucciso sul lungomare di Terracina il 23 agosto di sette anni fa. Prima che fosse consumato l’agguato di camorra, Moncherino – questo il soprannome di Marino perché perse le mani per lo scoppio di un ordigno – partecipò seduto in prima fila con la moglie a una trasmissione, Canzoni e sfide, andata in onda su Raidue e condotta dalla presentatrice Lorena Bianchetti.

La figlia Mary, 12enne, ospite del programma tv, fu protagonista di un singolare siparietto: presentò una canzone e lesse una lettera dedicata al padre. “Tu sei il padre più bello del mondo che non cambierei”, aveva cantato. E lì, in prima fila, ecco Gaetano Marino che le dà un bacio.

Non è finita. Dopo l’agguato e la morte di Moncherino, sempre Mary, la figlia artista, trova la forza per dedicare al papà sfortunato la canzone Ciao papà. Ed è frequentando l’ambiente artistico-musicale che scoppia l’amore e la passione tra la vedova di camorra, che nel frattempo diventa produttrice musicale, e il giovanissimo neomelodico. Giovedì 28 marzo alle 11 al Maschio Angioino il sogno d’amore si coronerà: Tina sarà la signora Colombo. La coppia da mesi racconta a un pubblico di fan la sua storia d’amore, con una pagina Facebook e un hashtag dedicato, video, canzoni ed eventi dove festeggiano in lungo e in largo il loro grande sentimento con tanto di ufficio stampa dedicato e organizzazione con direttore artistico. Al Maschio Angioino si celebra il rito civile e poi di corsa al faraonico ricevimento per oltre 300 invitati al Gran Hotel La Sonrisa, il Castello del compianto – per loro – Boss delle Cerimonie.

Ieri sera però in piazza del Plebiscito si è consumato lo scandalo – perché di questo si tratta. Tina Rispoli scende bendata da una limousine, convinta di andare a festeggiare l’addio al nubilato con le amiche, e improvvisamente si ritrova davanti una scatola di polistirolo dalla quale spunta fuori tra il tripudio dei fan e le danze di 40 ballerini Tony Colombo. E’ l’occasione per intonare e dedicare alla sua amata in vestito bianco con ghirlande alla testa la nuova canzone: Ti amo amore mio. Tina, sorpresa e commossa – a favore di telecamera per un video live – comincia a ballare insieme agli amici Gianni Sperti e Tina Cipollari di Uomini e Donne di Maria De Filippi, giunti per l’evento. Poi abbracci, baci e fuochi d’artificio.

Sembra lontano il tempo in cui – lo scorso 1 novembre – dieci colpi di pistola centrarono la sede della casa discografica di Tony Colombo. Un agguato in pieno stile camorristico avvenuto a Secondigliano, ex roccaforte dei scissionisti. C’è da porre solo qualche domanda: chi ha autorizzato il box-palco in piazza del Plebiscito? Era forse abusivo? Perché nessuno ha fermato l’evento? Chi e perché ha consentito il transito delle auto per l’allestimento del siparietto? Chi ha fornito l’energia elettrica? Forse qualcuno ha autorizzato l’evento? E perché? Come? In base a quale normativa? Per ora da Comune, prefettura di Napoli e soprintendenza, nessuno commenta e nessuno sembra abbia visto nulla.

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