Il re è nudo! Ricordate la fiaba? Solo un bimbo ebbe il coraggio di dirlo di fronte al potente e vanitoso sovrano che credeva di aver indossato l’abito più sottile e impalpabile del mondo…ed, invece, non indossava nulla. Oggi siamo tutti nudi, inchiodati alla terra dallo sguardo puro di una ragazzina, i suoi occhi sono due laghetti ghiacciati, sono uno schizzo di acqua gelida. Lei si chiama Greta Thunberg, ha quindici anni, è svedese, ed è alla ribalta mondiale per qualcosa che non dovrebbe essere eccezionale.

Greta ha detto la verità. Ha avuto il coraggio di dirla ai potenti del mondo, ha preso parte alla Cop 24 di Katowice in Polonia sul clima, e senza nessun tentennamento, parola dopo parola, li ha spogliati un po’ per volta sino a lasciarli nudi, non di fronte al mondo, prima di fronte a se stessi. Greta non ha parlato a loro, lo ha fatto a ciascuno di noi, incoraggiandoci all’azione, “ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza” ha detto, lei che si è rifiutata per un anno di andare a scuola per protesta. A che serve una istruzione se non ci sono prospettive per un futuro?

“La civiltà – ha detto Greta – viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso”.

“Nel 2078 – ha continuato – festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi”. Come darle torto? Ma ciò che chiede così candidamente è una vera rivoluzione, contro ogni compromesso, quelli che ciascuno di noi fa ogni giorno nella sua vita. E’ una rivoluzione contro la paura che ci fa pensare di “perdere” qualcosa che abbiamo faticosamente acquisito, come i naufraghi che rimangono aggrappati ad un tronco nel mare in tempesta e hanno paura di nuotare sino alla sponda più vicina. Ed è davvero uno scandalo che i temi del climate change non siano all’ordine del giorno delle agende politiche, che le conseguenze derivanti  dall’innalzamento del livello del mare – solo per fare un esempio – non siano “ancora” una priorità.  Ma questi sono ancora interrogativi. Greta, invece, non ha tentennamenti lei è già sicura che il cambiamento sia già in corso e sia inarrestabile:

“Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo”.

Il mio invito è sostenere la candidatura per il Nobel della Pace per Greta Thunberg, abbiamo bisogno di verità e candore, abbiamo bisogno di umiltà per cambiare questo pianeta.

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