Parlando di auto volanti, c’è già chi spinge a voler creare un certo immaginario prossimo al realismo e senza grosse pretese. Perciò, non siamo ancora ai livelli di Blade Runner o del celebre Ritorno al Futuro, d’accordo: ma se da una parte Intel, il colosso statunitense dell’informatica, annuncia un’apparizione dei taxi volanti da qui ad appena cinque anni, dall’altra una multinazionale come Goodyear (che del resto ha nel piede alato del dio Hermes il suo marchio di riconoscimento) comincia a proporre dei pneumatici appositi per questi veicoli/velivoli, qualcosa di vero ci sarà pure.

Il concept degli Aero è stato svelato al salone di Ginevra: si tratta di pneumatici multimodali che in modalità “terrestre” e pur senza camera d’aria, sono in grado di attutire i colpi dell’asfalto come pneumatici qualsiasi, grazie al rivestimento in una speciale termoplastica resistente agli urti. Nella seconda modalità e cioè quella “aerea”, invece, si inclinano di 90 gradi e si posizionano parallelamente al terreno; a questo punto, i raggi a sostegno dei pneumatici che hanno la forma di un’elica, diventano rotori che aiutano il veicolo a sollevarsi e trasformarsi in velivolo.

I pneumatici di Goodyear sono inoltre dotati di un software di Intelligenza Artificiale che tiene sotto controllo le condizioni dell’asfalto e del pneumatico stesso per poi comunicarle all’auto, apportando in modo automatico degli aggiustamenti laddove ce ne fosse bisogno. L’acquisizione di questo tipo di informazioni è reso possibile dalla presenza, sul battistrada, di minuscoli forellini che lasciano penetrare la luce che a sua volta va a colpire i sensori a fibra ottica presenti all’interno del pneumatico.

“Sempre di più, le aziende guardano al cielo per affrontare le sfide del trasporto e del traffico urbano” ha dichiarato Elena Versari, General Manager Consumer di Goodyear Italia. “Per questo motivo il nostro lavoro sulla struttura dei pneumatici e sui materiali più all’avanguardia ci ha portato a immaginare una ruota che potesse servire come pneumatico tradizionale su strada e come sistema di propulsione in cielo”.

Il concept infatti sfrutterebbe la forza magnetica per permettere, in un caso, all’auto di raggiungere elevate velocità di rotazione a terra. Mentre nell’utilizzo “aereo” la ruota inclinata verso l’alto e in avanti trasformerebbe il mezzo in una sorta di quadricottero. Tutto questo potrebbe sembrare quasi fantascientifico: ma davvero ha ancora senso, oggi, parlare di fantascienza?

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