A un anno dalla sconfitta alle politiche del 2018 e a poco più di 4 mesi dalle dimissioni dell’ex segretario Maurizio Martina, il Partito democratico eleggerà domenica 3 marzo il proprio segretario nazionale nelle primarie. Settemila i gazebo e i seggi allestiti nei circoli democratici da migliaia di volontari, in cui gli elettori potranno recarsi per scegliere il candidato, e le liste a lui collegate, tra Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. I tre si sono confrontati giovedì 28 febbraio per l’ultimo faccia a faccia su Skytg24. A inizio febbraio si era conclusa la prima fase delle primarie nei circoli che hanno coinvolto solo gli iscritti: Zingaretti era risultato il candidato più votato con 88.918 voti, pari al 47,38%; secondo Martina con 67.749 voti pari al 36,10% dei voti; Giachetti 20.887 voti pari all’11,13% degli iscritti. Non avendo nessuno dei tre ottenuto il 50 per cento più uno dei voti, si è passati alla consultazione dei gazebo.

Le urne domenica 3 marzo saranno aperte dalle 8 alle 20 e per votare non sarà necessario essere iscritto al partito. Potranno partecipare tutti i cittadini che “dichiarano di riconoscersi nella proposta politica del Pd – si legge nello statuto dem – di sostenerlo alle elezioni e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico degli elettori”. L’età minima per votare è 16 anni. I minori, gli studenti, i lavoratori fuorisede e i cittadini stranieri, comunitari e non, con regolare permesso di soggiorno, dovevano registrarsi online (il termine scadeva il 25 febbraio).

Per sapere il seggio in cui sarà possibile votare bisogna andare su www.pdprimarie2019.it, cliccare sul bottone “trova il tuo seggio“, inserire il nome del proprio Comune e il numero della sezione elettorale (consultabile sulla propria tessera elettorale). Per esprimere la preferenza sarà necessario portare con sé il documento di identità e la stessa tessera. Ogni elettore riceverà una scheda di voto con i nominativi dei tre candidati e delle liste a loro collegate. Per esprimere la preferenza sarà sufficiente tracciare un unico segno su una delle liste del candidato. Votando il nome del segretario, si esprimerà automaticamente la preferenza anche per la lista a lui collegata con i nominativi dei delegati che entreranno nell’Assemblea nazionale del partito, composta da 1000 membri. Per partecipare alla votazione sarà richiesto un contributo minimo di due euro, tranne per gli iscritti al partito in regola con il tesseramento. Lo scrutinio sarà pubblico e comincerà non appena terminate le operazioni di voto.

Il verdetto dei gazebo però potrebbe non bastare per eleggere al primo round il nuovo segretario. Vincerà infatti il candidato che otterrà la maggioranza assoluta dei membri dell’Assemblea nazionale (50%+1), eletti nelle liste collegate. La proclamazione ufficiale a segretario avverrà durante la prima riunione dell’Assemblea nazionale, convocata entro 15 giorni dalle primarie e già fissata per il prossimo 17 marzo. Se nessuno dei tre raggiungerà la maggioranza, il Presidente dell’Assemblea nazionale indirà, in quella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati in testa. Sarà eletto segretario colui che riceverà il maggior numero di voti validamente espressi dagli stessi membri dell’Assemblea.

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