“La vita sta diventando come una vacanza mentre aspettiamo quell’inafferrabile finestra meteo. Il pranzo al sole e lo sci pomeridiano. Cosa si potrebbe volere di più?” Scriveva Tom Ballard qualche giorno fa in attesa sempre di quella finestra di tempo che permettesse loro di partire.

Da allora, da quando sono partiti però sono passati tre giorni, quasi quattro. E da domenica pomeriggio i due non danno notizie né con il telefono satellitare né alla radio collegata con il loro campo base dove sono presenti un ufficiale di collegamento e due cuochi.

Non è la prima volta comunque che Daniele non si fa sentire. Le pile del gps, infatti, se c’è brutto tempo si scaricano. E si ricaricano solo con il sole. E questo giustificherebbe la notizia che circolava ieri sul gps attivo.

Gli aggiornamenti sono di qualche ora fa. Il tempo sul Nanga Parbat è buono. Ma dal campo base non riescono ad avvistare Daniele e Tom.

Sono stati attivati tutti i canali di soccorso e dal Pakistan potrebbe decollare un elicottero per perlustrare la zona con a bordo Ali Sapdara, esperto alpinista.

Ma ci sono delle serie difficoltà. Ali Sapdara è bloccato a Skardu perché non c’è la disponibilità di un elicottero che possa sorvolare la zona del Mummery. Il motivo è che tra Pakistan e India in questi giorni c’è stata un’escalation militare. E ieri le forze pachistane hanno abbattuto due jet indiani. Il campo aereo è stato chiuso. Si è attivato anche il nostro ambasciatore che ha chiesto al governo di far partire l’elicottero. Ha avuto una risposta positiva. Ma è stato tutto rinviato perché lì sta calando il buio.

Intanto da Islamabad sta partendo Karim Hayat, compagno di spedizione dei due. Potrebbe raggiungere il campo base già da domani. Ogni minuto è prezioso e i tanti sostenitori di Daniele su Facebook lo esortano a tornare.

Conosco Daniele da tanti anni. Ha un carattere esuberante e vulcanico, ma è un grande professionista e non metterebbe mai a repentaglio la sua vita e quella degli altri.

La situazione però non è facile. Daniele e Tom stanno scalando la parete verticale più alta del mondo. Hanno atteso il bel tempo, ma le intense nevicate dei giorni precedenti hanno ricoperto tutto di neve fresca profonda sei metri.

Vogliamo comunque credere, come suggerisce qualcuno, che i due alpinisti dopo aver scalato lo sperone nei due giorni di brutto tempo, ora starebbero ridiscendendo dalla Kinshofer, una zona coperta e non visibile dal campo base. E il gps scarico aumenterebbe notevolmente le difficoltà e le preoccupazioni. Ma da attente osservazioni è stata esclusa la presenza di alpinisti in movimento. Le osservazioni sono mantenute costanti. Tifiamo per voi Daniele e Tom.

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