Sto tenendo gli occhi incollati su tutto quello che possa dare notizie di Daniele Nardi e Tom Ballard, impegnati in un’impresa difficilissima in Pakistan: arrivare in cima al Mummery, uno sperone di ghiaccio di mille metri che si trova sul Nanga Parbat, a 8.126 metri. Una scalata mai riuscita prima e dalle mille difficoltà. Quando sei sul Mummery tra l’altro non esiste neanche il posto giusto dove mettere la tenda. Bisogna rassegnarsi a stare sulle pietre, oppure a picco sul vuoto. Devi avere il coraggio di romperti le ossa sui sassi, per poi ripartire il giorno dopo e salire ancora, ha detto Daniele, poco prima di partire.

Nardi è a capo di una spedizione di quattro persone. Oltre a lui e Tom, ottimo scalatore e fortissimo arrampicatore, ci sono anche i pakistani Rahmat Ullah Baig e Karim Hayat, due alpinisti locali molto preparati.

In questi giorni hanno dovuto affrontare di tutto, perfino un terremoto. Problemi però che non hanno intaccato lo spirito dell’impresa. “Abbiamo ballato un po’ dentro le tende. Ci è venuto da ridere. Ci mancava solo il terremoto” ha commentato Daniele, con il suo solito spirito.

Comunque tra rinvii e problemi, sabato un entusiasta Daniele comunicava di trovarsi, lui e Tom, al Campo 3. “La giornata è buona, fino a poco fa, c’era un po’ di vento e nuvole in vetta, ma ora la situazione è decisamente migliorata. Siamo un po’ stanchi perché abbiamo dovuto portare zaini pesantissimi per montare campo 3. Ora inizieremo a scavare per posizionarlo”. Purtroppo, spiegano, le comunicazioni vanno e vengono, “quindi non abbiamo il punto GPS aggiornato”.

Hanno fatto solo una piccola pausa al Campo 3, dopodiché hanno deciso di affrontare il grande mostro di ghiaccio e il motivo per cui loro erano lì: scalare lo Sperone Mummery.

Nessuna comunicazione ancora dallo Sperone Mummery. Con molta probabilità Daniele e Tom si trovano in una zona con…

Pubblicato da Daniele Nardi su Lunedì 25 febbraio 2019

Domenica, Daniele comunica che si trovavano a circa 6300 metri o forse anche qualcosa in più, precisa. Hanno fatto una strada diversa da quella affrontata qualche anno prima con Elisabeth Revol. Ve la ricordate Elizabeth? Era la compagna di cordata di Tomek Mackiewicz.

“Il meteo non è buono, c’è stata nebbia, nevischio e raffiche di vento”, dice Daniele. Comincia l’attesa per la parte più difficile. Ma non arrivano comunicazioni dallo Sperone Mummery, probabilmente per assenza di campo nella zona in cui si trovano.

“La Gazzetta dice che sono a campo 4 e che l’unico GPS attivo è quello di Daniele… stanno attaccando la cima a sorpresa secondo me”, dice chi conosce bene Daniele. Che ci sia un gps attivo lo conferma anche il blog Alpinisti e montagna: “Tom Ballard e Daniele Nardi ieri non sono riusciti a dare notizie di sé per tutta la giornata”, scrivono. Con il versante Diamir nelle nuvole, anche dal campo base non erano giunte notizie, poiché i due alpinisti non erano avvistabili. Ora arriva la notizia che sono a Campo 4 e stanno bene.

L’ultima affermazione non è confermata, aggiungono. Solamente, il satellitare di Nardi è risultato attivo, cosa che ieri non era avvenuta. Da questo si potrebbe dedurre che chi lo porta sia in movimento. Una notizia che ci rincuora. “Il Nanga va preso con calma, te lo porti a casa con la pazienza e per sfinimento” è il mantra di Daniele. Lui conosce bene quella montagna. E’ il suo quinto inverno tra quei ghiacciai. E sa come prenderla.

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