Il giudice per l’udienza preliminare di Roma ha rinviato gli atti in Procura nell’ambito della vicenda su presunti ritardi nei soccorsi del barcone di migranti affondato 11 ottobre del 2013 che costò la vita a 268, tra cui molti bambini. Il giudice Bernadette Nicotra, alla luce della decisione della Cassazione che ha definito come “abnorme” l’imputazione coatta disposta dal gip Giovanni Giorgianni, ha mandato l’intero incartamento al pm Sergio Colaiocco per riformulare il capo di imputazione per i reati di rifiuto d’atti d’ufficio e omicidio colposo nei confronti di due ufficiali: il comandante responsabile della sala operativa della Guardia Costiera, Leopoldo Manna, e comandante della sala operativa della squadra navale della Marina, Luca Licciardi.

La decisione della Cassazione era arrivata dopo un ricorso presentato dall’avvocato Luca Ciaglia, difensore di Manna. Nei confronti di quest’ultimo il gip Giorgianni contestava il reato di omissione in atti d’ufficio che la Cassazione ha giudicato “ipotesi del tutto nuova e diversa”. Per quanto riguarda la posizione del tenente di vascello Catia Pelligrino, comandante della nave Libra che il giorno della sciagura era la più vicina dal luogo del naufragio, si va verso una richiesta di archiviazione.

L’indagine era partita dopo l’esposto di tre superstiti: il dottor Mohanad Jammo, Wahid Hasan Yousef e Hashash Manal, che in quel giorno persero le loro famiglie nel naufragio. Secondo la ricostruzione degli avvocati l’11 ottobre 2013 alle 12.26 giungevano le richieste di aiuto dall’imbarcazione su cui c’erano tra gli altri 400 profughi siriani in fuga dalla guerra. La nave Libra della Marina Militare era a una distanza di sole 19 miglia, ma intervenne solo dopo le 17.07, quando la nave si è già inabissata. Rigettata la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma, il Gip ha ordinato al pubblico ministero di formulare l’imputazione che poi era stata formulata in concorso formale e continuato in omicidio con dolo eventuale e omissione di soccorso. Ma la procura, dopo la decisione della Suprema corte, dovrà riformulare ancora capo imputazione.

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