Dopo Fondo monetario internazionale e Commissione europea, anche l’agenzia di rating Fitch e la società di consulenza e ricerca economica Prometeia tagliano le stime di crescita del Pil italiano per il 2019. Fitch ha rivisto al ribasso dall’1,7% all’1% anche la previsione dell’Eurozona, sottolineando come “negli ultimi mesi i dati sull’attività economica dell’Europa a moneta unica si sono deteriorati in modo più drastico che in altre parti del mondo”. L’Italia però è il Paese che frena di più, con le previsioni sul Pil ridotte dall’1,1% allo 0,3%, assieme alla Germania (dall’1,7% ad appena sotto l’1%). Per la Francia la revisione è dall’1,7 all’1,4% e per la Spagna dal 2,3 al 2,1%.

Anche Prometeia taglia le stime sulla crescita italiana, aspettandosi un 2019 in espansione dello 0,1% contro lo 0,5% di appena un mese fa. Lo si legge in un documento che nota come i dati più recenti indichino che la debolezza evidenziata dalla recessione nella seconda parte del 2018 “è continuata nel primo trimestre (ci attendiamo un Pil ln lieve contrazione, -0,1% su trimestre)”. Secondo Prometeia, tuttavia, “la stabilità dei ciclo internazionale e la realizzazione delle misure a sostegno dei redditi della legge di bilancio riporteranno la crescita del Pil in territorio positivo più avanti”, passando da un -0,3% su anno a gennaio-marzo a un +0,7% nell’ultimo trimestre. Prometeia prevede un deficit sotto il 2% del Pil nel 2018 e al 2,5% nel 2019 e uno spread in zona 280 punti base fino alle elezioni di maggio.

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