Il vice presidente del Consiglio, Luigi di Maio è stato chiamato a rispondere in Aula sui provvedimenti presi a salvataggio della banca Carige. Un provvedimento, quello del governo, che ha fatto molto discutere. Il ministro in Aula ha denunciato con nomi e cognomi tutti i responsabili del fallimento della banca ma, a differenza di qualche settimana fa, la cosa sembra non importare alle forze di opposizione e maggioranza al punto da disertare l’Aula proprio mentre il ministro interveniva.
E pensare che, proprio su questo intervento, era stata chiesta la massima presenza ai deputati del M5S: “Domani alle ore 9 – recitava un messaggio inviato ai deputati pentastellati lo scorso 23 gennaio – il ministro Di Maio sarà in Aula per rispondere alle prime due interpellanze urgenti all’odg (la prima M5S su Carige). Si richiede di garantire presenza da inizio seduta dalle ore 9 puntuali per manifestare sostegno a Luigi”. Ma il giorno seguente, il 24 gennaio, arriva il contrordine: “L’interpellanza urgente Carige con la presenza del Ministro Di Maio è rinviata ad altra seduta, pertanto non è più necessario garantire la presenza in Aula dalle ore 9”. E nelle chat grilline c’è anche chi ironizza: “Quindi senza Di Maio non è più necessario essere presenti?”.
Passa circa una settimana e nella seduta del primo febbraio, quando Di Maio è andato finalmente in Aula a riferire su Carige, sui banchi si contavano una decina di deputati in tutto. Il sostegno al ministro, al venerdì, non è così necessario.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez