L’Aula di Bruxellles ha bocciato la modifica del regolamento che impediva la formazione di nuovi gruppi “senza affinità politica”. Una proposta per cui i 5 stelle avevano protestato a inizio gennaio definendolo “un colpo di mano”. E proprio il vicepresidente del Parlamento Ue del M5s Fabio Massimo Castaldo, tra i primi ad aver protestato per la proposta di modifica, ha dichiarato: “Oggi vince la democrazia”.

L’assemblea si è espressa il 31 gennaio durante la miniplenaria. I voti a favore degli emendamenti 86 e 87 non sono stati sufficienti per la loro adozione, in quanto si richiedeva la maggioranza qualificata (376 voti). L’aula si è espressa sui due emendamenti con 354 voti a favore, con 267 contrari e 27 astensioni. È passato invece l’emendamento 88 alla relazione Corbett, presentato sempre dagli eurodeputati Leinen (S&D), Gyorgy Schoepflin (Ppe) e a Charles Goerens (Alde). In virtù dell’emendamento, nel momento in cui viene costituito un gruppo politico al Parlamento Ue deve essere presentata “una dichiarazione politica in cui viene definito l’obiettivo del gruppo“. Inoltre, “tutti i membri del gruppo dichiarano per iscritto, in un allegato alla dichiarazione, di condividere la stessa affinità politica”.

Esultano i 5 stelle che saranno tra coloro a giovare della possibilità di formare nuovi gruppi. “Il tentativo antidemocratico e illegittimo di PPE, S&D e Alde è fallito“, ha scritto Castaldo in una nota. “Nonostante le manovre per impedirne persino la discussione in Aula, gli emendamenti di modifica del regolamento del Parlamento europeo che avrebbero conferito alla maggioranza del Parlamento europeo il potere di decidere della vita dei gruppi politici scomodi sono stati respinti. Vince la democrazia, vincono i cittadini”. E ha concluso: “Grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle siamo riusciti a garantire, anche nel prossimo Parlamento, il lavoro dei gruppi di opposizione. Il Parlamento europeo è l’unica istituzione direttamente eletta dai cittadini e i suoi poteri vanno rafforzati e non, come vorrebbe qualcuno, indeboliti censurando i gruppi scomodi per il mainstream. Questo voto è una crepa evidente al sistema: a maggio le forze che tentano di imporsi con questi sotterfugi contrari al pluralismo e alla volontà popolare dovranno fare i conti con la realtà. Dopo l’Italia, anche il cambiamento in Europa è più vicino”.

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