Programmate un viaggio a Shanghai e prenotate una stanza in un hotel della catena internazionale InterContinental. Quando arrivate non c’è un addetto in carne e ossa alla reception che vi fa il check-in, e non vi viene consegnata la chiave. Nelle vostre mani avete già tutto quello che vi occorre: è nello smartphone. Non stiamo parlando di qualcosa che avverrà fra molti anni, è già possibile grazie a un accordo stretto fra InterContinental, appunto, e l’azienda produttrice di WeChat, l’app più diffusa in Cina. Gli utenti possono usare l’app per prenotare la stanza. Una volta giunti in hotel, i viaggiatori verificano la loro identità tramite il riconoscimento facciale e ritirano la tessera magnetica digitale della loro camera, che viene archiviata nello smartphone.

Non solo: sempre tramite WeChat i clienti possono ordinare il servizio in camera, effettuare pagamenti, impostare l’aria condizionata e regolare l’illuminazione. Anche i voucher per la colazione sono  all’interno dell’app, per mangiare basta fare la scansione del viso all’ingresso della sala da pranzo. Ovviamente i check-out vengono effettuati tramite l’app, non serve più mettersi in coda.

 

Tencent, azienda proprietaria di WeChat, è al lavoro dal 2014 per fornire ai clienti degli hotel soluzioni “smart”, che sono già attive in molte strutture. L’ultimo tassello di questo percorso è stato l’introduzione del riconoscimento facciale per accelerare i controlli di identità.

Perché proprio WeChat è presto detto. In Cina vivere senza questa app è complicato. Non bisogna pensare a WeChat come a WhatsApp qui da noi. Si tratta sì di un’app di messaggistica, ma è anche e soprattutto uno strumento per fare pagamenti nei negozi fisici, chiamare i taxi, ordinare cibo a domicilio, prenotare aerei o visite mediche.

L’accordo fra InterContinental e WeChat quindi non ha fatto altro che estendere ulteriormente la potenza dell’app, convertendo la sua tecnologia in un’esperienza alberghiera a tutto tondo, non solo in un soluzione per prenotazioni e pagamenti rapidi. Arrivare in hotel e non trovare nessuno alla reception potrebbe essere inquietante. D’altro canto si potrebbe salire in camera velocemente, senza fare code, senza tirare fuori documenti e compilare moduli. Se in Italia arrivasse una proposta di questo tipo come la accogliereste?

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