Sono cinque le persone condannate a morte per l’omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita corrispondente del Washington Post fatto a pezzi il 2 ottobre dentro al consolato di Riad a Istanbul. Ma se fino a qualche ora fa sembrava certo il non coinvolgimento del principe saudita, oggi 17 novembre la Cia fa sapere che il mandante dell’omicidio sarebbe proprio lui, Mohammed bin Salman.

A scriverlo è il Washington Post citando fonti vicine al dossier. Il governo saudita ha sempre smentito un suo coinvolgimento nell’uccisione del giornalista dissidente. La Cia è giunta esaminando diverse fonti di intelligence, tra cui una telefonata che il fratello del principe Khalid bin Salman, l’ambasciatore saudita negli Stati Uniti e fratello del principe ereditario, avrebbe avuto con Khashoggi nella quale avrebbe detto al giornalista di recarsi al consolato saudita a Istanbul per ritirare dei documenti. L’ambasciatore ha respinto ogni coinvolgimento scrivendo su Twitter di avere spiegato al Washington Post che “l’ultimo contatto avuto con il signor Khashoggi è stato via SMS il 26 ottobre 2017”. “Non ho mai parlato con lui per telefono e certamente non gli ho mai suggerito di andare in Turchia per nessuna ragione: chiedo al governo degli Stati Uniti di rilasciare qualsiasi informazione in merito a questa richiesta”, ha aggiunto l’ambasciatore saudita.

 

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