I “bisogni” degli amici a quattro zampe sono un problema nelle grandi città. O meglio, il guaio sono i proprietari di questi animali, dotati di scarso senso civico. Il risultato è che marciapiedi e aiuole sono spesso imbrattatati di escrementi. Se non servono i richiami al senso di responsabilità e all’igiene pubblica, così come i simpatici porta sacchetti da agganciare ai guinzagli, in quel di San Francisco si è passati alle maniere forti.

I cittadini che passeggiano per strada e s’imbattono in maleodoranti e antiestetiche deiezioni canine hanno ora a disposizione uno strumento di denuncia hi-tech: l’app Snapcrap. L’assonanza con la popolare app Snapchat  non è casuale, perché il funzionamento è analogo, ma invece di spedire agli amici foto dei propri momenti più belli, si spedisce al dipartimento dei lavori pubblici la foto dello sterco animale in cui ci si è imbattuti.

Non è esattamente un bel vedere, ma è un gesto d’amore verso la propria città. Con una semplice foto infatti la tecnologia si mette al servizio dell’igiene urbana, perché oltre alle foto vengono trasmesse anche le coordinate GPS della posizione dell’escremento. Per ora la segnalazione –  ne arrivano in quantità ogni giorno – serve solo a richiedere la pulizia dell’area, presto potrebbe essere utile per mappare le aree più sporche e magari iniziare un monitoraggio mirato. Il Comune di San Francisco ha organizzato una squadra di intervento rapido, per rispondere alle richieste dei cittadini. Francamente sarebbe interessante se ci fosse una funzione per denunciare i padroni indisciplinati. Oggi la speranza è che la sola esistenza di questa app spinga i proprietari degli animali a comportarsi in maniera civile senza bisogno di arrivare a misure estreme.

Oltre all’utilità pratica per il caso specifico degli escrementi canini, questa app è rivoluzionaria perché di fatto ogni segnalazione costituisce una denuncia. Solo che non serve recarsi all’ufficio preposto, perdere tempo e compilare scartoffie, basta un gesto che quasi tutti fanno molte volte a giorno: scattare una foto. Chissà se anche nelle città italiane verrà adottato uno strumento simile, che si può declinare su moltissimi fronti, compresi il parcheggio selvaggio, l’abbandono di rifiuti nei parchi e molto altro.

Articolo Precedente

Telemarketing, dopo i call center arrivano i robocaller

next
Articolo Successivo

Google traduce 40 lingue con decine di cuffie, basta che supportino Google Assistant

next