La condanna definitiva per bancarotta fraudolenta, il curriculum con esperienze in McKinsey e un master al Mit di Boston. E anche alcune frasi sessiste su Twitter. Così, alla fine, Gaetano Intrieri, esperto del settore aeronautico scelto come consulente nella Struttura di missione del ministero delle Infrastrutture, ha lasciato il suo incarico. Le sue dimissioni dalla commissione che sta analizzando i costi-benefici delle Grandi opere risalgono al 27 settembre.

L’uomo, come anticipato da La Verità lo scorso 14 settembre, ha riportato una condanna definitiva per aver distratto quasi mezzo milione di euro dalla compagnia aerea Gandalf della quale era amministratore delegato per “vantaggio patrimoniale personale”. Una storia che risale al 2004, sulla quale la Cassazione aveva emesso la sentenza definitiva nel novembre 2017. In sostanza, confessò Intrieri davanti al pm Pietro Errede, quei soldi “sono serviti per appianare i miei debiti con Banca Intesa”.

Nel corso del dibattimento, i suoi difensori hanno poi cercato di sostenere che le confessioni furono rese “in una situazione difficile”. Ma gli ermellini hanno smontato la tesi definendola “priva di concludenza” e confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi, ridotta a 2 anni e 4 mesi con le attenuanti generiche e cancellata dall’indulto del 2006. Al Fatto Quotidiano, il consulente del ministero disse che “la condanna era giusta, ma avrei rifatto tutto”.

Secondo quanto raccontava Intrieri sul proprio profilo Twitter, negli scorsi mesi ha aiutato il ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninelli sia sulla questione del contratto dell’Air Force Renzi (“Il contratto l’ho smontato io”, sosteneva) che sul dossier relativo ad Enav e Fiumicino. Avrebbe voluto proseguire il suo lavoro, ma nel corso dei giorni sono emerse anche discrepanze nel suo curriculum vitae.

Come ricostruito dal professor Riccardo Puglisi e da Il Foglio, il cv di Intrieri sarebbe stato gonfiato almeno nella parte in cui dichiara di aver conseguito un master in Business Administration al Mit di Boston e di aver lavorato per otto anni in McKinsey, una delle più grandi società al mondo di consulenza. Ma nell’Alumni Center di McKinsey non risultava alcun Gaetano Intrieri e da Boston, a specifica domanda di Puglisi, il Mit rispose di non avere”traccia di un alcuna persona registrata come studente con questo nome”.

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